Nella giornata di audizioni sulla legge di modifica della normativa sul gioco d’azzardo in Piemonte vanno in scena le posizioni opposte di Libera e Sapar, l’associazione dei Gestori gioco di
Nella giornata di audizioni sulla legge di modifica della normativa sul gioco d’azzardo in Piemonte vanno in scena le posizioni opposte di Libera e Sapar, l’associazione dei Gestori gioco di Stato. Per Fava (Antimafia) sarebbero 500 i milioni risparmiati grazie all’introduzione della legge n. 9 del 2016 che ha introdotto il distanziometro per sale giochi ed esercizi pubblici. Per Alessia Milesi (Sapar Piemonte) se si guarda la parte mezza vuota del bicchiere si vede che sono stati persi 1.700 posti di lavoro.
Le audizioni sono avvenute in commissione Attività produttive, Sanità e Legalità in seduta congiunta presieduta dal leghista Claudio Leone, firmatario della precedente proposta di revisione della legge 9/2016 sul gioco d’azzardo poi sospesa in aula. Per l’associazione antimafia Libera è intervenuta la responsabile piemontese Maria José Fava, presente anche in rappresentanza delle associazioni che si occupano di ludopatia, che ha difeso la legge 9 del 2016 oggi in vigore. Secondo Fava, questa ha ridotto il gioco legale senza che ci siano evidenze di un aumento dell’illegale. La responsabile di Libera Piemonte ha anche specificato come le infiltrazioni criminali esistano anche nel gioco legale, con lo scopo di riciclare denaro. “Chiediamo – ha detto Fava – che la legge 9 del 2016 venga salvata perché ha prodotto ottimi risultati per la riduzione della ludopatia e, riducendo l’offerta di gioco sul territorio, ha portato alla riduzione dei soldi spesi per il gioco: le perdite sono diminuite del 16,5% e sono stati risparmiati 500 milioni di euro dei piemontesi”. “Riteniamo che in un momento economico critico come l’attuale non sia opportuno ripristinare la possibilità di giocare facilmente sotto casa, significherebbe dare a qualcuno l’illusione di potersi arricchire”, ha continuato Fava. “È sicuramente importante tutelare i lavoratori anche del comparto del gioco legale, ma si cerchino soluzioni diverse dal tornare indietro su una legge che ha funzionato”.
Opposta l’opinione sul ricorso al gioco illegale della rappresentante di Sapar per il Piemonte Alessia Milesi, secondo cui l’entrata in vigore del distanziometro “rende impossibile trovare altre collocazioni” per chi vuole giocare. Questo non solo “colpirebbe chi gestisce le macchinette soft”: togliendole dai bar “il gioco continuerà e la domanda si orienterà allora verso forme di gioco più aggressive online, oppure verso il gioco illegale”. Milesi di Sapar Piemonte ha anche detto che “la strada giusta non è distruggere l’imprenditoria del territorio, con la conseguente perdita di posti di lavoro”, ma come al contrario sia necessario “lavorare sull’informazione e sulla formazione dei cittadini, a partire dai giovani, rendendoli capaci di un approccio più consapevole e maturo al gioco”.
“Esiste una domanda lecita di gioco d’azzardo che solo in minima parte sfocia in patologia, ma la legge 9 del 2016 ha di fatto cancellato la possibilità di giocare in Piemonte con una norma retroattiva: attraverso l’inserimento del distanziometro e di nove tipologie di punti sensibili, rende impossibile trovare altre collocazioni. Chiediamo un approccio meno demagogico e più realistico alla questione, che va affrontata a 360 gradi e non solo andando a colpire chi gestisce le macchinette soft, le cosiddette Awp, perché togliendole dai bar il gioco continuerà e la domanda si orienterà allora verso forme di gioco più aggressive online, oppure verso il gioco illegale. La strada giusta non è distruggere l’imprenditoria del territorio, con la conseguente perdita di posti di lavoro, ma bisogna lavorare sull’informazione e sulla formazione dei cittadini, a partire dai giovani, rendendoli capaci di un approccio più consapevole e maturo al gioco”.
C’è stato poi un momento di chiarimento tra Sapar e alcuni consiglieri di opposizione riguardo i dati portati dall’associazione Gestori gioco di Stato: Milesi ha precisato, su richiesta del consigliere di Luv Marco Grimaldi, che i dati sulla perdita dei posti di lavoro (1.700 già persi, 5.000 che si perderanno con l’introduzione del distanziometro) provengono dalla Cgia di Mestre, mentre su richiesta delle consigliere Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle e Francesca Frediani del Movimento 4 Ottobre Milesi ha spiegato come i dati sulla presenza di slot e altri apparecchi per il gioco e sulla loro distribuzione provengono dal ‘Libro blu’ dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. La consigliera Disabato ha chiesto a Fava di Libera quali azioni vadano messe in campo per disincentivare il gioco tra i minorenni. La responsabile di Libera le ha risposto che è opportuno creare incentivi affinché gli esercizi commerciali non adottino gli apparecchi ed espongano il marchio ‘Slot no grazie’.
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