“Credo che i rappresentanti della regione Piemonte abbiano ben compreso lo scenario che potrebbe aprirsi sul territorio a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale del 02 maggio 2016. Il
“Credo che i rappresentanti della regione Piemonte abbiano ben compreso lo scenario che potrebbe aprirsi sul territorio a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale del 02 maggio 2016. Il rischio è che 15.000 persone e contribuenti piemontesi si ritrovino senza un lavoro”.
Così Alessia Milesi, presidente della Delegazione Piemonte/Valle d’Aosta dell’Associazione Nazionale Sapar, che raccoglie oltre 1700 aziende di gestione, produzione e distribuzione di apparecchi per il gioco lecito e da intrattenimento, commentando l’imminente entrata in vigore della legge regionale in materia di giochi.
“Ho più volte incontrato, in svariate occasioni, il Presidente Chiamparino – ha detto Milesi – e ritengo che sia un buon amministratore; visto il ruolo che ricopre, sono sicura che saprà porre rimedio nel migliore dei modi ad una legge regionale che non lascia spazi e ambiti di operatività al gioco lecito, ma che apre invece le porte all’offerta di gioco illegale sul nostro territorio, senza raggiungere i risultati prefissati”.
Il presidente della delegazione piemontese è convinta che “una condotta univoca sull’intero territorio nazionale da parte di tutte le regioni sia l’unica strada percorribile, per dare pari opportunità e non creare discriminazioni tra regione e regione, fra gli operatori del settore e l’intera filiera gioco.
Il Piemonte può essere un esempio di capacità d’intesa, dialogo, lungimiranza e rispetto fra le parti coinvolte, nell’obiettivo comune che porti a soluzioni efficaci e tangibili alle problematiche esistenti, senza danneggiare irreparabilmente il nostro settore”.
Alessia Milesi ricorda ancora una volta che la legge regionale, così come scritta, porterà inevitabilmente alla scomparsa del gioco legale: “Non credo che l’intento della nostra regione sia quello di eliminare l’offerta di gioco lecita a vantaggio di quella illegale. Sono fermamente convinta che nessuno possa prendersi sulle spalle una responsabilità del genere; ciò significherebbe azzerare un intero comparto lavorativo composto, nel solo territorio piemontese, da 300 aziende di gestione e produzione con 3000 dipendenti, 6300 servizi pubblici (Bar, Tabacchi, etc) che danno lavoro ad altri 15.000 dipendenti. A fronte di questi numeri si evince che le persone coinvolte, sia umanamente che economicamente, sono circa 45.000 (cfr “il sole 24 ore”: media famiglia italiana 2,3 individui). Questi sono numeri che meritano un’attenta riflessione e una capacità di gestione che sono sicura la giunta regionale saprà e vorrà concederle”.
Il Presidente Milesi conclude ribadendo: “come rappresentante SAPAR dei gestori del Piemonte sono disponibile ad un confronto con la regione che porti a dei risultati concreti nella lotta alla ludopatia (di cui siamo solo marginalmente responsabili e dalla quale non ci sottraiamo), offrendo la nostra collaborazione ed esperienza diretta sul campo. Pertanto chiediamo una soluzione che affronti le problematiche territoriali sul gioco (tutto il gioco), rispettosa dei diritti e degli investimenti di tanti imprenditori e di tanti lavoratori, in un contesto come quello attuale dove fare impresa e dare lavoro e reddito alle persone è importante. Quindi ben venga una riflessione fra le due parti e un confronto propositivo; se così non fosse siamo pronti ad adire ad azioni legali, già al vaglio dei nostri avvocati, e a portare in piazza i nostri imprenditori e lavoratori che, seppur non avvezzi alle piazze, hanno dimostrato di essere coesi e numerosi nella difesa del proprio diritto di fare impresa e salvaguardare i loro posti di lavoro.”
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