Il Vicepresidente della Commissione Sanità del Piemonte, Domenico Rossi, ha commentato i dati del Libro Blu 2019.
Il Vicepresidente della Commissione Sanità del Piemonte, Domenico Rossi, ha commentato i dati del Libro Blu 2019, spiegando: “Gli italiani hanno perso 19,45 miliardi di euro giocando d’azzardo nel 2019 con un incremento del 2,5% rispetto all’anno precedente e c’è ancora chi fa finta che il gioco d’azzardo patologico non sia un’emergenza sociale e sanitaria che colpisce soprattutto le fasce più fragili della popolazione. In un quadro generale in cui il volume di denaro giocato supera i 110 miliardi di euro con un trend in costante crescita negli ultimi cinque anni sia per la raccolta (+25,3%) che per le perdite (+14%) va evidenziato che il Piemonte è in controtendenza”
Il report dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli registra una stabilità della raccolta del gioco fisico a livello nazionale dal 2017 al 2019 (-0,8%) mentre in Piemonte cal del 6,2% e dopo l’entrata in vigore della legge, anche i dati sulla spesa evidenziano una netta differenza, con una perdita nazionale del +0,42%, contro il -9,2% del Piemonte, con un risparmio per i piemontesi di circa 106 milioni di euro.
Rossi continua dichiarando: “Sono numeri che confermano l’efficacia della legge in vigore: nonostante la distanza dai luoghi sensibili sia stata applicata con difficoltà e ritardo per le sale, malgrado una campagna di sensibilizzazione approvata e finanziata ma mai avviata dall’attuale giunta, l’obiettivo di rendere meno pervasiva l’offerta di gioco è stato pienamente centrato se si considera, peraltro, che il gioco online, seppure in crescita, è lontano dai livelli nazionali. È, peraltro, del tutto evidente come il settore non si sia azzerato come i detrattori della norma hanno sostenuto: in Piemonte nel 2019 la raccolta è stata di 4.5 miliardi di euro. La verità è che abbiamo una buona legge, che mette dei paletti chiari a tutela della salute dei cittadini e del benessere delle famiglie e per questo la difenderemo in commissione e in aula. Abbiamo richiesto alla Giunta un aggiornamento dello studio IRES per verificare, dati alla mano, gli esiti della legge nei suoi diversi aspetti: sulle dimensioni del fenomeno, sulla situazione epidemiologica e sugli esiti occupazionali. Dopo ascolteremo con attenzione anche la voce di chi, fuori dal consiglio, si occupa del fenomeno”.
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