24 Novembre 2024 - 07:38

Pichetto Fratin (Viceministro Mise): “Rafforzare il sistema dei controlli dei giochi e armonizzare e semplificare la regolamentazione”

La componente telematica del gioco che nel 2019 era pari a 9,53% della spesa totale nel 2020 ha raggiunto il 20,64% della spesa totale.

10 Febbraio 2022

“L’obiettivo del Governo è intervenire sulla normativa primaria anche rispetto alle normative regionali per garantire un riassetto del settore del gioco pubblico. Il Mef licenzierà in tempi ragionevoli una legge delega per il settore. E’ oggi necessario dare una regolamentazione certa ad un settore che da un lato contribuisce alle entrate dello Stato, ma dall’altro può determinare forme di dipendenza a livello sociale. Si deve rafforzare il sistema dei controlli e intervenire sulla regolamentazione delle concessioni e ad una armonizzazione e semplificazione per i giochi”.

Lo ha dichiarato il Viceministro al Mise Gilberto Pichetto Fratin che ha risposto oggi in Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico alle domande poste dai vari senatori presentando dati e studi già ampiamente conosciuti da settore.

Gli altri dati riferiti su numero degli addetti del settore e sale Bingo sono relative ad un’epoca Pre-Covid.

Come ha spiegato il viceministro, “sull’andamento dell’illegalità nella fase della pandemia, ci rifacciamo al rapporto Censis Lottomatica, per l’occasione il procuratore De Raho ha segnalato un aumento del gioco illegale duramnte la chiusura del gioco legale, come confermato anche dallo studio realizzato dalla Luiss Business Shool insieme ad Ipsos”.

“La chiusura dei punti fisici ha determinato un crollo del gioco in presenza e una crescita del canale online.

Si segnala che abbiamo 40mila gli addetti direttamente occupati nel settore.

Secondo i dati Istat, il settore lotterie, scommesse, case da gioco nel 2018 contava 9265 imprese, 42mila occupati e fatturato complessivo di 15mld di euro.

Contribuiva per lo 0,6% al Pil del Paese e per lo 0,3% all’occupazione complessiva.

Gli acquisti di beni e servizi effettuati dal settore superavano i 10 miliardi di euro e l’ammontare di salari e stipendi pagati era di oltre 800 milioni di euro.

Nel 2018 le imprese con più di 3 addetti occupavano 32.974 lavoratori oltre il 70% totale del settore, di questi l’85,5% era a tempo indeterminato.

L’UPB ha stimato nel 2018 che il settore dei giochi registrava 100mila occupati”.

Il viceministro Pichetto Fratin è poi passato a parlare dei pericoli dell’offerta e rapporto con la domanda.

“Sulla sostenibilità dei punti gioco ritengo a nome del Mise che la domanda di giochi sia solo parzialmente influenzata dal numero dei punti di offerta. Come registrato durante la pandemia la chiusura dei punti di gioco ha portato ad un parallelo incremento del gioco online. La componente telematica del gioco che nel 2019 era pari a 9,53% della spesa totale nel 2020 ha raggiunto il 20,64% della spesa totale. E’ fondamentale quindi investire su informazione, sensibilizzazione e formazione dei rischi, favorire lo sviluppo di partnership intersettoriali per garantire il miglore impatto di queste attività, partendo dall’educazione nelle scuola.

I soldi nel gioco – continua il viceministro – sono spesi prevalentemente da famiglie a basso reddito. Al crescere del reddito la quota di spesa di gioco diminuisce.

Ritengo che l’attuale sistema concessorio e autorizzatorio del gioco legale consentendo un controllo del territorio e fungendo da argine alle gestioni criminali delle attività, di per sé non sempre costituisce un deterrente all’illegalità. Serve quindi un disegno specifico e strategico per la prevenzione e di contrasto alle criminalità, monitorando il fenomeno e la sua evoluzione per individuare di pari passo le minacce alla sicurezza pubblica e usando i vari strumenti di contrasto disponibili.

Sul sostegno alle sale bingo che più di altre hanno sofferta gli effetti della pandemia, si segnala che il settore del Bingo registra una riduzione del 55,07% della raccolta nel 2020. Da quanto riferito dal Ministero del lavoro non si riesce a capire la situazione specifica delle sale bingo che sono ricomprese in una categoria di attività più ampia, tuttavia secondo quanto emerso da uno studio Eurispes il settore conta al 2018 circa 8mila addetti e i ricavi lordi sono 1,3 mln di euro per sala, la quota assorbita dal lavoro è del 45%” ha concluso il viceministro al Mise.

PressGiochi

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