Angela Gregorini, vicesindaco di Pavia dichiara di voler seguire l’esempio di Bergamo. “Anche noi vorremmo vietare Gratta & vinci e scommesse ai minorenni. Ci stiamo pensando, ma le valutazioni da
Angela Gregorini, vicesindaco di Pavia dichiara di voler seguire l’esempio di Bergamo. “Anche noi vorremmo vietare Gratta & vinci e scommesse ai minorenni. Ci stiamo pensando, ma le valutazioni da fare sono molte”. Per la Gregorini, l’iniziativa di Gori è stata lodevole “ma”: “Bergamo arriva dopo di noi rispetto alla limitazione degli orari sull’utilizzo delle slot. Siamo stati i precursori insieme a Milano, e abbiamo anche dovuto affrontare un ricorso al Tar, che poi abbiamo vinto. Tenendo conto del fatto che l’orientamento nazionale va nella direzione di introdurre slot no limit e ampliare la gamma di Gratta & vinci, il nostro risulta un percorso in salita, ma che ci sentiamo di fare – sottolinea Gregorini – la limitazione del gioco d’azzardo rappresenta un progetto importante, che però deve essere ben articolato perché il rischio che l’ordinanza venga impugnata è alto. Quindi ci muoveremo in questa direzione, ci stiamo già informando”.
Della stessa opinione Roberto Faldini capogruppo della lista Pavia con Cattaneo “Non c’è bisogno di guardare a Bergamo per il divieto del gioco d’azzardo ai minorenni. Avevamo già preparato tutto noi- ha dichiarato- gli altri guardavano a noi, alla nostra esperienza dal 2009 al 2014, quando avevamo costituito il Tavolo permanente prevenzione dipendenze insieme a Casa del giovane e Universita di pavia. Ora siamo costretti a inseguire ciò che altrove, come a Bergamo”. “La nostra è stata un’esperienza che ha fatto scuola – continua Faldini. La giunta Depaoli ha sepolto tutto ed ora ci tocca fare i conti con vomito in tutte le strade della città, con l’eroina che sta nuovamente riaffacciandosi e con i Gratta & vinci e le slot tra i giovanissimi. Si curano i sintomi e non le cause”.
Proprio in questi giorni inoltre, proseguono le “Feste no slot” promosse dal Comune nei quartieri di Pavia. “I quartieri rimangono spesso ai margini – conclude l’assessore alle politiche sociali Alice Moggi – i bar di periferia non possono contare su manifestazioni importanti e spesso rischiano di cadere nel problema delle slot. Un bar senza slot ha più spazio per le persone e per la socialità, perché il problema non è il gioco in sé, ma l’azzardo”.
PressGiochi
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