13 Gennaio 2025 - 06:46

Patoia (Sapar Umbria): “Collaborazione tra Regione e operatori approda a un progetto utile per tutti”

Vercelli. GDF scopre evasione da 130mila euro da parte di un gestore di slot Livorno dichiara guerra alla ludopatia e al gioco d’azzardo “L’approvazione da parte della Giunta regionale dell’Umbria

13 Ottobre 2016

Vercelli. GDF scopre evasione da 130mila euro da parte di un gestore di slot

Livorno dichiara guerra alla ludopatia e al gioco d’azzardo

“L’approvazione da parte della Giunta regionale dell’Umbria degli atti su corsi di formazione per operatori del gioco e la realizzazione dei servizi sociosanitari per l’accoglienza dei giocatori affetti da Gap, sono la dimostrazione che il dialogo fra associazioni di categoria e amministrazioni locali ha condotto alla realizzazione di un progetto utile e proficuo per tutti. Da parte nostra abbiamo fatto un buon lavoro come associazione;  ma il mio plauso va soprattutto alla giunta che si è sempre dimostrata attenta e aperta alle istanze presentate”.
Così Luca Patoia, presidente della delegazione umbra dell’Associazione Nazionale Sapar, a seguito dell’approvazione, da parte della Giunta regionale dell’Umbria, di due distinti atti volti da una parte a definire le linee di indirizzo per la realizzazione del Sistema regionale di servizi sociosanitari per l’accoglienza e la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie, e dall’altra a stabilire le modalità di formazione dei gestori e del personale delle da gioco e dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco lecito, proposti  dall’assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini.
“Contrariamente a quanto sta accadendo in altre regioni italiane, la nostra giunta ha avuto la lungimiranza e l’intelligenza di avviare un dialogo con le parti chiamate in causa dalla normativa in materia di giochi – ha dichiarato Patoia -; ha ascoltato le istanze della Sapar e delle altre associazioni coinvolte, e quindi emanato degli atti che non vanno nella direzione del proibizionismo, che come ormai è ben noto a tutti non è di alcun beneficio al giocatore patologico, mentre è propedeutico al proliferare del gioco illegale, quanto piuttosto mirano alla prevenzione e alla cura del potenziale ludopata, e alla formazione di gestori ed esercenti, che certamente conoscono bene sia la propria clientela che gli eventuali abusi che si possono fare dei prodotti di gioco, e che per questo rappresentano il soggetto naturalmente preposto a riconoscere i primi segnali di malattia”.

PressGiochi

 

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