“Già… come la si combatte? Sicuramente disincentivando l’approccio al gioco, con scientificità e non con empirismo. Secondo il concetto populista del vicepremier e ministro del lavoro Di Maio invece vale
“Già… come la si combatte? Sicuramente disincentivando l’approccio al gioco, con scientificità e non con empirismo. Secondo il concetto populista del vicepremier e ministro del lavoro Di Maio invece vale il secondo metodo.
Nonostante l’ISS che ha classificato all’8° posto il gioco come causa di dipendenza,- afferma Luca Pasquini presidente della delegazione toscana di Sapar – il ministro dichiara, rinnegando la ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, che la piaga è il gioco, più precisamente le slot, e per risolvere il problema occorre ridurre le vincite ed alzare il prelievo ma solo alle slot (?).
Inutile rivangare i soliti concetti da sempre espressi.
Quello che è fin troppo evidente è che questo governo, più di altri, prova a fare una guerra mediatica ormai trita, utilizzandola per nascondere le proprie incapacità governative, anche quando dichiara di aver tolto per redistribuirla ai cittadini quella ricchezza che le lobby stesse hanno tolto agli italiani, salvo poi piegarsi Lui stesso alle lobby.
I recenti aumenti di prelievo mettono in crisi le aziende che gestiscono le slot e che non sono assolutamente lobby ma centinaia di PMI e l’imminente riduzione della percentuale di vincita mette mano in maniera invisibile ma cospicua alle tasche degli italiani.
Il ministro del lavoro (non capisco come possa esserlo uno che non ha praticamente mai lavorato) sta creando disoccupazione nel comparto, facendo lui stesso lobby in favore dei concessionari, cancellando provvedimenti rivolti alle altre forme di gioco, spostando i giocatori su offerte molto più aggressive.
I vari ministri dell’economia hanno comunque avuto un “occhio di riguardo” nei nostri confronti, attingendo sempre su quanto effettivamente perso, fregandosene dei veri giocatori patologici, facendo barbaramente cassa sulle spalle degli italiani.
Nessuna Azienda può sopportare una pressione così elevata, dopo una riduzione dei ricavi lordi del 45% in 3 anni, finanziaria dopo finanziaria e dopo aver subito la riduzione forzata per decreto del numero di slot di proprietà e buttato letteralmente nel cassonetto ciò che era stato comprato (sempre per decreto) 20 mesi prima.
I numeri parlano da soli: Lo stato si APPROPRIA del 75 % di ciò che rimane nel cassetto, spremendo, spremendo, spremendo chi fa raccolta ogni giorno con tutti i rischi del caso e a maggio darà un’ulteriore sforbiciata con un altro aumento di prelievo.
La tabella qui sotto riportata- conclude Pasquini – dimostra in maniera incontestabile che la rovina dei giocatori è proprio il governo”.
PressGiochi