07 Gennaio 2025 - 22:15

Partite Iva: nel 2019 sono 829 le nuove attività nel gaming, negli ultimi quattro anni perso il 37,5%

Sono state 829 nel 2019 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Il 4,16 in meno rispetto

13 Febbraio 2020

Sono state 829 nel 2019 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Il 4,16 in meno rispetto al 2018.

Erano state 865 nel 2018 e 1.235 nel 2017. 1.305 nel 2016. Negli ultimi 4 anni si registra una perdita di nuove attività pari a al 37,5%.

Solo nell’ultimo quadrimestre del 2019 le nuove aperture nel settore del gaming sono state 201.

 

A livello generale, l’anno passato si chiude al positivo per l’Osservatorio sulle partite Iva, con un aumento di aperture del 6,4% rispetto al 2018. Il 72,9% riguarda le persone fisiche, il 21,4% le società di capitali, il 3,6% le società di persone, l’1,8% i non residenti e lo 0,3% altre forme giuridiche. Con due comunicati stampa di oggi, il Mef rende noti i dati del 2019 e quelli del quarto trimestre 2019.

Riguardo la natura giuridica, il 72,9% è stato aperto da persone fisiche, il 21,4% da società di capitali, il 3,6% da società di persone, l’1,8% da soggetti non residenti e lo 0,3% da altre forme giuridiche. A rendere noti i dati, un comunicato stampa del Mef di oggi. A determinare il considerevole incremento rispetto al 2018 le persone fisiche (+10,5%), grazie alle adesioni al regime forfetario, per il quale dal 2019 il limite dei ricavi è stato esteso a 65mila euro. La nuova regola ha attirato 263.043 adesioni, con un aumento del 34,5% in confronto al 2018. Tali soggetti rappresentano il 48,2% del totale delle nuove aperture di partita Iva.
In calo, invece, le forme societarie: l’Osservatorio rileva -5,7% per le società di capitali e -12,9% per le società di persone. Raddoppiano le partite Iva dei soggetti non residenti, determinato dalle attività legate al commercio elettronico.
Riguardo alla ripartizione territoriale, la maggior parte delle nuove aperture, circa il 44%, appartiene al Nord, il 22% al Centro e il 33,7% al Sud ed Isole.
I dati rilevano comunque che nel 2019 in tutte le regioni le partite Iva sono aumentate rispetto al 2018. In particolare abbiamo un rilevante segno più a Bolzano (+11,9%), in Lombardia (+11,6%) e in Piemonte (+11%). Aumenti più contenuti, invece, in Friuli Venezia Giulia (+0,5%), in Campania (+1,4%) e in Sardegna (+2%).
Riguardo al settore produttivo come di consueto è il commercio che registra il maggior numero di aperture di partite Iva (19,7% del totale). Seguono le attività professionali (17,1%) e l’agricoltura (9,6%). Fra i settori principali si osservano consistenti aumenti di aperture per l’istruzione (+22,5%), attività professionali (+18%) e costruzioni (+12,4%). Gli unici settori principali in flessione sono l’agricoltura (-5,8%) e le attività manifatturiere (-0,1%).
Per quanto riguarda le persone fisiche, il 62,6% di aperture è attribuita al sesso maschile. Il 44,8% è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 32,5% da soggetti nella classe 36-50 anni. Infine, con riferimento al Paese di nascita, il 17,4% degli avvianti è nato all’estero.

 

 

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