Nel mese di dicembre 2017 sono state 45 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Secondo i
Nel mese di dicembre 2017 sono state 45 le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e Finanze, il numero di nuove aperture si riduce del -55% rispetto a novembre 2017 e del 37,50% sullo stesso periodo di riferimento del 2016.
Nel complesso dell’anno, sono state avviate nel settore del gaming circa 1.230 nuove attività con partita Iva.
A livello generale, nel 2017 sono state aperte circa 512 mila nuove partite Iva e in confronto all’anno 2016 si è registrato un aumento dell’1,2%.
La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, circa il 24% da società di capitali e solo il 4,8% da società di persone. Rispetto al 2016 le società di capitali mostrano un aumento di avviamenti (+7,3%), le persone fisiche sono sostanzialmente stabili (-0,2%) e le società di persone risultano in calo (-8,1%).
Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,5% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e quasi il 35% al Sud ed Isole. Il confronto con l’anno 2016 evidenzia che i maggiori incrementi di avviamenti si sono registrati in Valle d’Aosta (+9,4%), Sicilia (+7,8%) e Marche (+5%). Le flessioni più significative riguardano, invece, la Basilicata (-8,3%), il Molise (-6,9%) e la Calabria (-6%).
La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio continua a registrare il maggior numero di aperture di partite Iva (il 21% del totale), seguito dalle attività professionali (14,7%) e dall’agricoltura (10,9%). Rispetto all’anno 2016, fra i settori principali, si osservano aumenti consistenti di aperture nel settore della sanità (+13,3%), per le attività professionali (+10,5%) e, più contenuto, per l’istruzione (+6,1%). Le flessioni più marcate si rilevano nei settori del commercio (-6,7%), agricoltura (-3,1%) e, seppur di lieve entità, nelle attività finanziarie (-0,5%).
Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 62% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile. Il 46,5% delle nuove partite IVA è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed esattamente un terzo da soggetti nella classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno 2016 mostra un calo di avviamenti solo per la classe 36-50 anni (-3,5%) mentre l’aumento maggiore riguarda la classe 51-65 anni (+2,4%).
Il 17% delle persone fisiche che nel corso del 2017 ha aperto una partita IVA è nato all’estero.
I soggetti che nel 2017 hanno aderito al regime forfetario risultano 182.519, pari a il 35,7% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 9,1% in confronto all’anno 2016.
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