21 Novembre 2024 - 10:39

Palermo, il TAR annulla il regolamento “Movida”

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sicilia ha accolto il ricorso presentato contro l’articolo 5 del regolamento “Movida” del Comune di Palermo, che disciplinava gli orari di apertura delle

08 Novembre 2024

Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) per la Sicilia ha accolto il ricorso presentato contro l’articolo 5 del regolamento “Movida” del Comune di Palermo, che disciplinava gli orari di apertura delle sale giochi e scommesse e l’utilizzo delle macchinette da gioco con vincita in denaro. La decisione ha fatto luce su un importante difetto di istruttoria da parte dell’amministrazione comunale, che non ha adeguatamente giustificato le restrizioni imposte dal provvedimento.

Il regolamento contestato prevedeva, tra le altre cose, orari di apertura delle sale giochi e scommesse dalle 10:00 alle 24:00, e limitazioni all’uso delle macchinette da gioco, con orari fissati dalle 15:00 alle 20:00. Un’ordinanza sindacale, inoltre, stabiliva orari più estesi per le sale bingo, con aperture fino alle 1:00 nei giorni feriali e fino alle 2:00 nei fine settimana.

Il ricorso, presentato da una società operante nel settore del gioco pubblico, ha sollevato diverse questioni, a partire dalla legittimazione della ricorrente e dal suo interesse ad impugnare le disposizioni sull’orario di apertura. Sebbene il Comune di Palermo abbia l’autorità di regolamentare gli orari di apertura dei locali per motivi di sicurezza urbana e tranquillità dei residenti, il TAR ha sottolineato che la decisione di ridurre gli orari delle macchinette da gioco doveva essere supportata da un’adeguata attività istruttoria. Un compito che, secondo i giudici, il Comune non ha assolto.

Il Tribunale ha rilevato che l’amministrazione non ha fornito prove concrete sul fenomeno della ludopatia a Palermo e sulle necessarie misure per contrastarla prima di adottare il regolamento. Nonostante siano stati prodotti documenti, come un’ordinanza sindacale del 2020 e una documentazione sanitaria del 2023, questi non sono stati utilizzati nella redazione del regolamento, risultando obsoleti rispetto alla normativa adottata nel 2024.

In particolare, il TAR ha criticato la mancanza di una valutazione approfondita delle misure contro la ludopatia, una tematica sollevata dal Consiglio Comunale già nel febbraio del 2024, senza che tuttavia venissero attuate azioni concrete prima dell’approvazione del regolamento. Inoltre, la giurisprudenza stabilisce che la regolamentazione degli orari di utilizzo delle macchinette da gioco deve essere accompagnata da una giustificazione adeguata, cosa che a Palermo non è stata fatta.

Ulteriori carenze istruttorie sono emerse in relazione agli emendamenti sugli orari delle sale bingo e delle macchinette, dove l’amministrazione non ha fornito una base giustificativa convincente per le scelte adottate. La proposta di regolamentare gli orari attraverso un’ordinanza sindacale è stata considerata inadeguata, risultando incoerente con le disposizioni contenute nel regolamento stesso.

Un altro aspetto rilevante sottolineato dal TAR riguarda il mancato rispetto di un’intesa con l’Agenzia delle Dogane, prevista dalla Conferenza Unificata Stato-Regione nel 2017, che imponeva una collaborazione per la regolamentazione degli orari di gioco. L’amministrazione comunale aveva infatti dichiarato di non aver mai concluso alcuna intesa con tale Agenzia, una lacuna che ha contribuito ulteriormente alla dichiarazione di illegittimità del regolamento.

Alla luce di quanto emerso, il TAR ha annullato l’articolo 5 del regolamento “Movida”, limitatamente alla parte riguardante la società ricorrente, e ha obbligato l’amministrazione comunale a conformarsi alla normativa applicabile. Il Comune di Palermo dovrà inoltre garantire che le disposizioni relative all’intesa del 2017 siano rispettate nelle future regolamentazioni. Il Tribunale ha infine condannato il Comune a pagare le spese processuali.

Con questa decisione, il TAR ha ribadito l’importanza di un’adeguata istruttoria e giustificazione nella creazione di normative che impattano settori economici e sociali delicati, come quello del gioco, tutelando sia gli interessi pubblici che quelli delle imprese coinvolte.

PressGiochi

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