Il data 10 febbraio 2015 veniva firmato un accordo di cooperazione tra Garante per la protezione dei dati personali italiano e l’analoga istituzione albanese allo scopo di assicurare la tutela
Il data 10 febbraio 2015 veniva firmato un accordo di cooperazione tra Garante per la protezione dei dati personali italiano e l’analoga istituzione albanese allo scopo di assicurare la tutela dei dati personali di cittadini italiani raccolti da soggetti operanti in Albania; tale accordo – dichiara Erasmo Palazzotto del Sel in una interrogazione rivolta al Ministro dello sviluppo economico - partiva dalla constatazione di come numerosi call center, già operanti in Italia, stavano delocalizzando la propria attività nel paese balcanico. Piuttosto che trovare iniziative capaci di garantire i livelli di occupazione si creano i presupposti per il trasferimento all’estero di questi ultimi; i dati dei controlli delle autorità competenti attestano diffuse violazioni in materia di trattamento dei dati personali.
“Non è accettabile – ha continuato l’esponente del Sel – che Sisal Matchpoint, azienda italiana che ha in concessione dai Monopoli di Stato la gestione di giochi d’azzardo e scommesse, abbia portato il lavoro a Tirana, abbandonando l’Italia e mettendo a rischio la sopravvivenza della sede di Palermo; per quanto riguarda la commessa Sisal Match Point, occorre inoltre rilevare la particolare natura dei dati trattati dalla commessa stessa, compresi quelli relativi a codici di carte di credito dei clienti; la scelta di Sisal, per altro, dettata dal minor costo del lavoro in territorio albanese conferma la tendenza all’utilizzo dello strumento della gara a massimo ribasso.
In numerose prese di posizione, il Governo ha sempre dichiarato di lavorare a concrete iniziative volte a disincentivare il fenomeno delle delocalizzazioni delle società attive nel settore dei call center. Eppure sono le stesse società a capitale pubblico, come Sisal, ad aprire la strada alla fuga delle commesse dall’Italia”.
Palazzotto ha chiesto quindi al Ministero se il Governo non intenda assumere iniziative per procedere al blocco delle procedure di delocalizzazione per i servizi di call center operanti con la pubblica amministrazione e con società, come Sisal, a totale o parziale capitale pubblico; quali siano in concreto le iniziative prese dal Governo per disincentivare le gare con procedura a massimo ribasso e il trasferimento dell’attività all’estero; se non intenda assumere immediatamente ogni iniziativa di competenza per evitare che l’azienda di call-center 4U proceda con la mobilità e quindi con il licenziamento di 175 dipendenti del sito palermitano a causa della delocalizzazione in Albania della commessa Sisal Match Point.
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