27 Dicembre 2024 - 10:40

Padoan (Min. Economia): “La promozione di giochi d’azzardo tramite posta elettronica è una truffa online”

“Il fenomeno prospettato non rientra propriamente nella tipologia delle campagne pubblicitarie di prodotti di gioco, sottoposte al controllo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli: la ricezione di e-mail indesiderate è

27 Aprile 2017

“Il fenomeno prospettato non rientra propriamente nella tipologia delle campagne pubblicitarie di prodotti di gioco, sottoposte al controllo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli: la ricezione di e-mail indesiderate è caratterizzata dal collegamento con siti che il più delle volte non consentono attività di gioco, né alcuna attività, ma tendono ad acquisire informazioni e dati personali di incerto utilizzo, quando non sono finalizzati alla realizzazione di vere e proprie truffe online”.

Pier Carlo Padoan risponde così all’interrogazione presentata questa mattina dall’on. di Unione di Centro Paola Binetti che aveva posto all’attenzione le campagne di direct marketing realizzate tramite posta elettronica per la promozione di prodotti Gratta e vinci.

“L’onorevole interrogante – ha spiegano il Ministro all’Economia Padoan – lamenta che la pubblicità sul gioco d’azzardo sta assumendo forme sempre più invasive e insidiose: tenuto conto che le lotterie istantanee sono al primo posto per numero di giocatori e fatturato, e che le campagne pubblicitarie sono idonee ad insinuarsi negli spazi personali dei soggetti inducendoli a giocare, l’onorevole chiede al Governo quali iniziative intende assumere per bloccare questo tipo di pubblicità.

Il fenomeno è dunque caratterizzato da aspetti di elevata insidiosità sotto il profilo dell’ordine pubblico, e richiede la specifica attenzione della Polizia postale.

Per quanto riguarda il gioco pubblico legale, il decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, cosiddetto decreto Balduzzi, ha introdotto precise limitazioni alla pubblicità; ulteriori limitazioni sono state introdotte dalla legge di stabilità per il 2016, che ha ampliato i divieti la cui violazione è sanzionata ai sensi delle disposizione del decreto Balduzzi. In particolare l’articolo 1 dell’accennata legge ha previsto, in linea con la normativa comunitaria, specifici requisiti che i messaggi pubblicitari di prodotti di gioco devono possedere per proteggere categorie a rischio; il comma 939 dell’articolo 1 della stessa legge di stabilità ha inoltre introdotto il divieto di pubblicità di giochi con vincita in denaro nelle trasmissioni radiofoniche e televisive generaliste in onda dalle ore 7 alle 22.

Da ultimo, per quanto riguarda l’affermazione che le lotterie istantanee sono al primo posto per numero di giocatori e per fatturato complessivo, si fa presente che, sulla base dei dati forniti dall’Agenzia delle dogane, negli ultimi anni la raccolta complessiva relativa alle lotterie istantanee ha subito una costante diminuzione, ed è stata pari nel 2016 a circa 8,9 miliardi di euro”.

 

 

L’onorevole Binetti si è dichiarata parzialmente insoddisfatta della risposta.

“Il decreto-legge cosiddetto Balduzzi, – ha dichiarato – poi la finanziaria dell’anno scorso, dove si impongono limiti al gioco, ma solo limiti sulle televisioni generaliste: nulla si dice, in quelle leggi, dei limiti al gioco che arriva sullo smartphone, piuttosto che su qualunque altro computer personale.

Qui si sta semplicemente eludendo il problema! Il Governo, nella sua funzione ultima di monopolista, dovrebbe mettere in porto tutte le misure necessarie ad evitare. Poi, mi scusi, Ministro, va bene che si è ridotto il gettito e peccato che ci muoviamo sull’unità di grandezza degli otto miliardi; una cifretta così, che sarà pure meno dei nove miliardi dell’anno precedente, o qualcosa di meno, ma in realtà ci troviamo davanti a cifre estremamente consistenti, davanti ai quali il Governo non prende posizione. L’unica cosa di cui si fa responsabile è assicurarsi che il gettito fiscale resti lo stesso, ma a parità di gettito i malati crescono.

Quindi,- ha concluso – a me sembra veramente un modo molto elegante di dire: non è un mio problema lo passi al collega, noi la legge l’abbiamo fatta, peccato che l’abbiamo fatta su altri canali. Noi anzi ci guadagniamo un po’ di meno, quindi per carità il problema non ci riguarda. Ma che modo è di affrontare una delle patologie più forti del nostro tempo? Ma che modo è, se non prendete in considerazione nemmeno i dati dell’Istituto Superiore Sanità, organismo tecnico del Ministero della salute? Veramente io credo che sono molti gli italiani sensibili a questo tema che considerano questa una delle débâcle più profonde di questo Governo”.

PressGiochi