24 Novembre 2024 - 11:32

Osservatorio Partite Iva: nel secondo trimestre 2020 solo 71 nuove attività nel settore giochi e scommesse

Nel secondo trimestre del 2020 sono state aperte 94.932 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 30,7%, evidente conseguenza dell’emergenza

14 Settembre 2020

Nel secondo trimestre del 2020 sono state aperte 94.932 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si registra una flessione del 30,7%, evidente conseguenza dell’emergenza sanitaria Covid-19. Va evidenziato, comunque, che il calo sfiora il 60% in aprile, mentre si riduce solo al 4% in giugno, segnalando quindi una graduale ripresa.

Tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nelle attività di intrattenimento (-55,1%) e di alloggio e ristorazione (-54,6%).

 

Sono state solo 8 ad aprile, 17 a febbraio e 46 a giugno, le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia nel primo trimestre. Se aprile segnava un -88% rispetto ad aprile 2019, maggio ha registrato il -64 rispetto a maggio 2019 e giugno un -45% rispetto a giugno 2019.

Nel complesso, nel secondo trimestre 2020 sono state aperte 71 nuove partite Iva nel settore gaming.

La distribuzione per natura giuridica mostra che il 74,8% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 19,2% da società di capitali, il 2,7% da società di persone; le quota dei “non residenti” e delle “altre forme giuridiche” rappresentano complessivamente il 3,2% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2019, la diminuzione di avviamenti è, ovviamente, generalizzata, raggiungendo il -42,4% per le persone fisiche. Da segnalare un sensibile aumento dei soggetti “non residenti” nel mese di aprile e un aumento del 2,5% di aperture per le società di capitali nel mese di giugno.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 40,8% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,3% al Centro e il 37,3% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso mostra il calo maggiore in Valle d’Aosta (-37,5%), quello più contenuto in Molise (-12,9%). Nel mese di giugno quasi tutte le regioni meridionali registrano apprezzabili incrementi di avviamenti (in particolare in Molise: +10%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 19,2% del totale, seguito dalle attività professionali con il 15,6% e dall’agricoltura (14,7%). Rispetto al secondo trimestre del 2019, tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nelle attività di intrattenimento (-55,1%) e di alloggio e ristorazione (-54,6%). Di contro, l’agricoltura segna nel trimestre un calo complessivo del 4,2%, mentre nel mese di giugno registra un aumento del 40%.

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una prevalenza della quota maschile, pari al 64,5% del totale. Il 46,8% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e circa il 31% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano notevoli flessioni di aperture: la più consistente è il -33,5% della classe da 36 a 50 anni. Da notare un lieve aumento a giugno delle aperture da parte della classe più giovane. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che il 14,8% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero, dato più basso rispetto a quanto normalmente registrato negli ultimi trimestri.

Nel periodo in esame 44.357 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 46,7% del totale delle nuove aperture, con una diminuzione del 33% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Notevole aumento, tuttavia, per le adesioni al regime forfetario nel settore dell’agricoltura a giugno (+86%).

 

PressGiochi

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