Nel corso del 2023 sono state aperte 492.176 nuove partite Iva ed in confronto all’anno precedente si è registrata una lieve flessione (-1,9%). Rispetto al 2022, la diminuzione di avviamenti
Nel corso del 2023 sono state aperte 492.176 nuove partite Iva ed in confronto all’anno precedente si è registrata una lieve flessione (-1,9%). Rispetto al 2022, la diminuzione di avviamenti ha riguardato prevalentemente le società di persone (-8,6%), le persone fisiche (-1,9%) e i soggetti non residenti (-9,8%), mentre le società di capitali fanno osservare un lieve aumento degli avviamenti rispetto all’anno precedente (+0,8%).
Per quanto riguarda il settore delle lotterie, scommesse e case da gioco che hanno preso il via in Italia nel 2023 possiamo vedere che il totale di PI aperte ammonta a 573. Un dato leggermente in flessione rispetto alle 601 nuove partite Iva aperte nel 2022, ma numeri molto distanti da quelli che si registravano tra il 2017 e il 2018, quando le cifre erano addirittura il doppio.
La classificazione per settore produttivo evidenzia che il settore del commercio ha registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (18,2%), seguito dalle attività professionali (17,9%) e dalle costruzioni (10,3%). Tra i primi quattro settori, che fanno registrare nel complesso oltre il 50% dei nuovi avviamenti, le variazioni più significative riguardano le costruzioni (-8,6%) e le attività professionali (-8%). Tra i restanti settori, le variazioni maggiori si sono registrate nell’istruzione (+53,1%), nell’agricoltura (-16,2%) e nell’attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+11,3%), settori che però pesano rispettivamente per il 3,1%, 6,2% e 6,9% dei nuovi avviamenti.
Nel 2023, 238.766 soggetti hanno aderito al regime forfetario, con una flessione minima rispetto al 2022 (-0,2%); tali adesioni rappresentano circa il 49% del totale delle nuove aperture di partita Iva.
QUARTO TRIMESTRE – Nell’ultimo trimestre del 2023 sono state aperte 96.640 nuove partite Iva con un incremento del 5,9% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Rispetto al quarto trimestre del 2022, l’aumento di avviamenti è generalizzato attestandosi al 5,4% per le persone fisiche, al 7,2% per le società di capitali, all’1% per le società di persone e raggiunge complessivamente l’8,7% per i non residenti e le altre forme giuridiche.
Riguardo alla ripartizione territoriale, il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso evidenzia che gli incrementi maggiori si sono registrati in Basilicata (+20,5%), Puglia (+18,1%) e Friuli V.G. (+14,5%); tra i territori in flessione emerge la Calabria (-11,6%), seguita dalla Toscana (-4,2%) e dal Veneto (-2,9%).
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 20,1% del totale, seguito dalle attività professionali con il 13% e dall’edilizia (10,8%). Tra i primi 5 settori, che fanno registrare nel complesso circa il 60% dei nuovi avviamenti nel trimestre, le variazioni più significative rispetto al quarto trimestre del 2022 riguardano l’agricoltura (+14.4%), il settore delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+14,1%), le attività professionali (-4,1%) e le costruzioni (+3,2%).
Nel periodo in esame 35.502 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 36,7% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Andando ad osservare le nuove attività connesse al settore delle lotterie, scommesse e case da gioco nell’ultimo trimestre 2023 possiamo vedere che nel complesso, sono state aperte 125 nuove partite Iva nel settore gaming.
Sono state 48 a ottobre, 42 a novembre e 35 a dicembre. Se ottobre segnava un -7,69% rispetto al corrispondente mese del 2022, novembre ha registrato il +5% e dicembre un -33,96% rispetto al 2022.
PressGiochi
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