A Napoli fa ancora discutere l’ordinanza sugli orari. E’ stato rimandato il previsto incontro tra l’assessore Panini e i gestori, in particolare delle scommesse, rappresentati dal presidente dell’AGSI Pasquale Chiacchio.
A Napoli fa ancora discutere l’ordinanza sugli orari.
E’ stato rimandato il previsto incontro tra l’assessore Panini e i gestori, in particolare delle scommesse, rappresentati dal presidente dell’AGSI Pasquale Chiacchio.
“Ci stiamo confrontando in maniera cordiale con l’amministrazione da 7 mesi- ha commentato a PressGiochi Chiacchio- l’incontro di ieri, previsto per le 18 è saltato, ma siamo comunque ottimisti che questo dialogo possa continuare”.
Lo stesso presidente dell’associazione scommettitori, non condivide le proteste di alcuni suoi colleghi che hanno manifestato ieri contro l’ordinanza. “Manifestare con un tavolo aperto è sbagliato- ha continuato Chiacchio- noi non vogliamo la guerra, crediamo che si possa arrivare ad un compromesso costruttivo con il comune. Questi orari ci penalizzano in quanto bloccano il nostro lavoro nei momenti più importanti. E’ come dire ad un ristorante di chiudere all’ora di pranzo e all’ora di cena. In ogni caso crediamo nella possibilità, magari di un provvedimento lampo per rimodulare questi orari e poi metterci tutti ad un tavolo per arrivare ad un regolamento che soddisfi le esigenze di tutti e nel quale possiamo contribuire con la nostra esperienza. Crediamo nella legalità ed è giusto che ci si muova in questo senso e con il buon senso, senza guerre, ma con il dialogo possiamo arrivare ad una soluzione condivisa”.
Anche Francesco Emilio Borrelli capogruppo dei Verdi in Regione, ascoltato oggi dal nostro giornale, è stato “possibilista” verso la rimodulazione degli orari delle scommesse mentre si è espresso con molta più durezza con le slot ed in particolare con le sale bingo.
“Non possiamo paragonare le scommesse sul calcio alle sale slot e ai bingo che aumentano come funghi – ha dichiarato- è dimostrato da alcune inchieste le sale bingo sono coperture per organizzazioni camorristiche, ovviamente non voglio generalizzare, ci sono anche persone che lavorano onestamente, ma il rischio di infiltrazioni mafiose a Napoli è evidente. Per questo bisogna fare qualcosa”.
Una diametrale differenza di punto di vista soprattutto riguardo al “ruolo” del Bingo con il pensiero di Bergamo e del suo sindaco Gori spiegata da Borrelli come “una differenza di realtà sociale”. Gori infatti, ieri ha ribadito l’importanza del “ruolo sociale” del Bingo che addirittura è rimasto fuori dall’ordinanza cittadina.
Differenze tra i giochi che a Napoli in questi giorni ovviamente dovranno essere analizzate seriamente e differenze che pongono interessanti interrogativi sul quadro “complessivo” nazionale. Se c’è così tanta disparità di vedute e “realtà sociali” sui giochi da Begamo, a Napoli, tra città e città, si riuscirà ad arrivare ad una soluzione nazionale equa?
PressGiochi
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