L’interesse del mandamento mafioso di Resuttana sull’ippodromo di Palermo emerge nell’operazione Talea che ha portato a 25 arresti. Cosa Nostra – secondo l’accusa – gestiva tutto attraverso uno degli arrestati.
L’interesse del mandamento mafioso di Resuttana sull’ippodromo di Palermo emerge nell’operazione Talea che ha portato a 25 arresti. Cosa Nostra – secondo l’accusa – gestiva tutto attraverso uno degli arrestati. Le corse all’ippodromo erano controllate da Cosa Nostra che poi investiva i soldi nelle sale scommesse.
Le corse sarebbero state pilotate così come le scommesse: tutto questo consentiva all’organizzazione mafiosa di reperire liquidità economica. Il controllo dell’ippodromo avveniva attraverso un referente che si impegnava a versare, mensilmente, una somma di denaro destinata alla cassa della famiglia mafiosa di Resuttana.
Diverse telefonate, intercettate tra il 2014 e il 2015, confermerebbero che uno degli arrestati avesse la disponibilità di conti correnti bancari dove confluivano i soldi degli affari all’ippodromo.
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