Contanti e titoli per un valore complessivo di oltre un milione e 200 mila euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta Jonny che nei giorni scorsi ha
Contanti e titoli per un valore complessivo di oltre un milione e 200 mila euro sono stati sequestrati dalla guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta Jonny che nei giorni scorsi ha portato al fermo di 68 persone in relazione a presunti illeciti nella gestione del Cara di Crotone. I finanzieri hanno effettuato alcune perquisizioni a carico, in particolare, delle persone coinvolte nel business illecito del gioco on line. I soldi sono stati trovati nelle abitazioni degli indagati e in alcune cassette di sicurezza di istituti di credito.
Oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle Squadre Mobile delle Questure di Catanzaro e Crotone, Carabinieri del ROS e del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Catanzaro e Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti Uffici e Comandi centrali, sono stati coinvolti nell’operazione.
Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.
L’inchiesta ha permesso di provare che la potente famiglia di ‘ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una “posizione dominante”, nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l’alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali. L’indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che la società bookmaker Centurion bet ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, ha messo a disposizione, i propri circuiti di gioco on line, alla società Kroton Games, operante nella provincia di Crotone, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.
“L’operazione – ha commentato Daniela Fazio Coordinamento provinciale Libera Catanzaro – ha confermato ancora una volta che Catanzaro non è un’isola felice, gli inquirenti parlano di un «diffuso sistema estorsivo» nel capoluogo e nella fascia ionica della provincia catanzarese, l’operazione ha messo in luce come il clan Arena avesse monopolizzato il business delle estorsioni ai danni di esercizi commerciali ed ha indicato quanto l’interesse mafioso sia forte verso le grandi movimentazioni di denaro pubblico che passano attraverso relazioni pericolose con imprese del territorio. Siamo sempre più convinti che sia necessario costruire comportamenti responsabili, fondati in primo luogo sull’assenza di ogni promiscuità.
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