22 Dicembre 2024 - 14:05

Operazione antidroga ad Agrigento: coinvolta sala giochi sanzionata per la presenza di slot machine illegali

Operazione antidroga nel cuore di Agrigento. L’attività investigativa dei carabinieri e tutti gli elementi probatori raccolti hanno portato – su richiesta del pm Sara Varazzi – all’emissione da parte del

12 Ottobre 2021

Operazione antidroga nel cuore di Agrigento. L’attività investigativa dei carabinieri e tutti gli elementi probatori raccolti hanno portato – su richiesta del pm Sara Varazzi – all’emissione da parte del gip di tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari per due raffadalesi e una donna di Favara. Destinatario di un obbligo di dimora nel Comune di residenza un libico trentatreenne, residente ad Agrigento, che è stato rintracciato stamattina in territorio di Casal Berone, a Roma. Stesso provvedimento firmato per un altro soggetto che però risulta essere emigrato in Germania. Gli indagati – dai 47 ai 23 anni – sono risultati essere anche destinatari del reddito di cittadinanza.

Spacciavano in mezzo alla strada, davanti a tutti. Ma le cessioni avvenivano anche in un locale il cui proprietario è stato denunciato per l’attività abusiva per gioco d’azzardo e scommesse perché aveva slot machine senza autorizzazione. Il titolare di questo locale s’è beccato una sanzione di circa 90 mila euro e la denuncia alla Procura”.

Nel corso dell’attività investigativa, i carabinieri avevano già arrestato, in flagranza di reato, 4 persone e 8 erano stati denunciati in stato di libertà. “Lo scopo di questa attività è stato quello di dare risposte alla popolazione, preoccupata dal crescente spaccio. Fenomeno che riguarda un po’ tutte le città, ma in paesi piccoli come Raffadali può creare – ha evidenziato il maggiore La Rovere – una certa destabilizzazione – . La stazione è quindi tempestivamente intervenuta”.

L’attività è stata eseguita, oltre che con le tecniche tradizionali di osservazione e pedinamento, anche con l’ausilio di attività di intercettazioni telefoniche/ambientali e appunto con il monitoraggio video delle location e dei soggetti di interesse investigativo. L’indagine, avviata nei primi mesi del 2019, ha consentito di documentare numerosi episodi di spaccio di droga avvenuti sulla pubblica piazza. Secondo i carabinieri, la pericolosità sociale degli indagati è desumibile anche dalla promiscuità della sostanza che erano in grado di procacciare.