29 Dicembre 2024 - 08:48

Ok a Dl Dignità dalla Comm. Aff. Sociali. Rostan (LeU): “Un ruolo centrale nella prevenzione al Gap quello di adeguate campagne di comunicazione”

Prosegue spedito alla Camera dei Deputati l’esame del decreto legge Dignità. Le varie commissioni ascoltate in via consultiva stanno inviando in questi giorni i propri parere alle commissioni competenti Lavoro

20 Luglio 2018

Prosegue spedito alla Camera dei Deputati l’esame del decreto legge Dignità. Le varie commissioni ascoltate in via consultiva stanno inviando in questi giorni i propri parere alle commissioni competenti Lavoro e Finanze.

La Commissione affari sociali nel suo parere ha espresso un forte apprezzamento per il fatto che l’articolo 9, comma 1, del provvedimento in esame, ai fini del rafforzamento della tutela del consumatore e per un più efficace contrasto alla ludopatia, introduce il divieto di qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, che riguardi giochi o scommesse con vincite di denaro, in qualsiasi modo effettuata e su qualunque mezzo.

 

Come si legge: “ evidenziato che la Commissione Affari sociali ha profuso nella passata legislatura un costante impegno per contrastare la diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo e promuovere percorsi di prevenzione, cura e riabilitazione;
osservato che la disposizione di cui all’articolo 9 si inserisce nell’ambito di un percorso che ha portato all’introduzione nel nostro ordinamento di diverse forme di restrizione della pubblicità (con riferimento alla tutela dei minori, alle fasce orarie, eccetera) senza che, tuttavia, nonostante le numerose proposte presentate in tal senso, si fosse pervenuti alla previsione di un divieto generale di pubblicità di giochi e scommesse;
ricordato che il divieto di pubblicità rappresenta lo strumento essenziale per avviare un percorso complessivo di contrasto al gioco d’azzardo patologico, come evidenziato da numerose associazioni che si occupano dei soggetti affetti da dipendenza;
considerato che il termine «ludopatia», introdotto in un atto normativo dal cosiddetto decreto Balduzzi (decreto-legge n. 158 del 2012) e riportato anche nell’articolo 9 del decreto-legge in oggetto, non è più considerato valido dalla comunità scientifica, che indica invece l’espressione «disturbo da gioco d’azzardo (DGA)»;
auspicata la prosecuzione dei lavori parlamentari, in linea di continuità con la precedente legislatura, finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione volte, in particolare, a prevedere, a fini di monitoraggio e di tutela dei minori e dei soggetti con forte dipendenza, una tessera elettronica di riconoscimento del giocatore, e a inibire l’introduzione di nuove forme di gioco d’azzardo legale,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
valutino le Commissioni di merito l’opportunità di:
a) sostituire, al Capo III e all’articolo 9, la parola: «ludopatia» con le seguenti: «disturbo da gioco d’azzardo (DGA)»;
b) specificare che il divieto generale di pubblicità, di cui al comma 1 dell’articolo 9, deve comprendere in maniera inequivocabile anche le diverse forme di gioco d’azzardo on-line, predisponendo a Pag. 125tal fine un’ulteriore specificazione, che includa la totalità dei canali informatici, compresi i social media;
c) prevedere, con riferimento al periodo transitorio di cui al comma 5 dell’articolo 9, che i programmi radiotelevisivi che ospitano messaggi pubblicitari relativi al gioco d’azzardo debbano essere preceduti dall’avvertenza che il programma contiene pubblicità che non è adatta alla visione dei minori;
d) inserire la previsione di un meccanismo in base al quale gli enti locali possono richiedere direttamente alla Società generale d’informatica (Sogei) i dati concernenti l’ubicazione e gli orari di funzionamento effettivo degli apparecchi per il gioco d’azzardo collegati alla rete telematica nel loro territorio, al fine di valutare l’efficacia di eventuali norme che disciplinano l’orario di funzionamento di tali apparecchi ovvero di monitorarne il rispetto, al fine di una più ampia tutela della salute;
e) prevedere meccanismi per il contenimento dell’inserimento dei tagli di banconote di misura più alta – come quelli da 500, da 200 e da 100 euro – nelle apparecchiature note come VLT (Video Lottery Terminal), la cui perdita oraria è tripla rispetto alle AWP (Amusement With Prizes), per il gioco d’azzardo, con la finalità di contenere il riciclaggio di denaro «sporco» da parte delle associazioni criminali che utilizzano il gioco legale per finalità illegali;
f) prevedere modalità informative idonee a prevenire il disturbo da gioco d’azzardo patologico”.

 

Ad intervenire in sede di discussione sia il relatore Massimo Baroni del M5S che altri deputati:

 

Tra gli elementi critici, – ha ricordato Elena Carnevali del  PD  –  la stessa relazione tecnica che accompagna il provvedimento in esame afferma che attualmente la pubblicità per le slot machine, considerate a più forte rischio per il gioco problematico, è vicina allo zero e che occorre promuovere un maggior coordinamento a livello europeo per contrastare il gioco online. Nel ribadire l’opportunità di conseguire in tempi rapidi una decisa riduzione dei punti di gioco e delle apparecchiature presenti sul territorio nazionale, esprimo il timore che la deroga concessa per le manifestazioni di sorte locali possa di fatto favorire pratiche elusive del divieto di pubblicità.

Per Michela Rostan (Leu) un ruolo centrale nella prevenzione è rappresentato dall’utilizzo di adeguate campagne di comunicazione.

Claudio Pedrazzini (FI) ha rilevato durante il dibattito che, limitandosi ad affrontare solo il tema della pubblicità, l’articolo 9 del decreto-legge non esaurisce le esigenze di tutela dei soggetti deboli che è alla base dell’attività della Commissione Affari sociali.
Alessandra Locatelli della Lega, nel richiamare il lavoro concreto che molte associazioni svolgono sul territorio, ribadisce che il divieto di pubblicità rappresenta un punto di partenza per un’azione volta anche a sconfiggere la criminalità che si nasconde dietro alcune forme di gioco d’azzardo.
Infine, il relatore Massimo Enrico Baroni, si è espresso in relazione alla questione sollevata dal deputato Pedrazzini, dichiarando che non è ipotizzabile una riduzione delle entrate del bilancio dello Stato, posto che i dati recentemente forniti dalla Agenzia delle dogane e dei monopoli confermano per l’anno in corso un ulteriore incremento, di circa 4 miliardi, delle somme giocate e del relativo prelievo.
Manifestando la propria amarezza per la mancata trasformazione,   nella passata legislatura, dell’Intesa raggiunta tra Stato e regioni in provvedimenti legislativi, baroni ha espresso alcune perplessità sul fatto che per la relazione tecnica del provvedimento siano stati utilizzati anche elementi forniti dagli stessi concessionari del gioco d’azzardo. Insiste, quindi, per avere in futuro dati disaggregati relativi a ciascuna delle modalità in cui attualmente si può praticare in Italia gioco d’azzardo legale.
Propone altresì di integrare la proposta di parere con   un’ulteriore osservazione, riprendendo le considerazioni della collega Rostan circa la rilevanza di modalità informative efficaci”.

 

PressGiochi

 

Bendinelli (FI): “Su pubblicità, si gioca sulla ludopatia a danno dei mezzi di comunicazione”