“Quelle che saranno le prossime decisioni che verranno adottate dal Legislatore a livello normativo non sono chiare. Io sono nell’industry del gioco da oltre 20 anni e vedo che il
“Quelle che saranno le prossime decisioni che verranno adottate dal Legislatore a livello normativo non sono chiare. Io sono nell’industry del gioco da oltre 20 anni e vedo che il quadro ancora non è completo. C’è una volontà apparente di restringere il numero degli operatori che provocherà una distorsione di mercato perché se lasci fuori dal mercato 60 operatori (la LdS2020 prevede la messa al bando di sole 40 concessioni, ndr) è probabile che qualcuno di questi cercherà di sopravvivere in altro modo. Per questo serviranno soluzioni equilibrate e anche in termini di aspettative economiche bisogna rendersi conto che gli operatori hanno dei costi e tranne i grandi operatori, penso ai primi 5, che hanno delle economie di scala molto grandi, per gli altri i margini non sono così ampi quindi anche i costi in termini di tassazione e di licenza che deve stabilire lo Stato dovranno essere proporzionali alle dimensioni degli operatori. La cosa più corretta, secondo il mio parere, e anche più lucrativa per lo Stato, sarebbe ragionare su un costo della concessione proporzionale a quello che sarà il fatturato futuro, anziché fare una una tantum secca che potrebbe risultare avere un valore basso per il primo operatore del mercato ma insostenibile per il 25esimo”.
Lo ha dichiarato Paolo di Feo, Ceo di Giochi24 a Pressgiochi in occasione dell’Online Casino Summit 2023 che si sta tenendo oggi a Roma.
Piccoli e medi operatori potrebbero in futuro doversi unire in consorzi per poter accedere alle concessioni. Su quali assets dovranno puntare?
“Innanzi tutto dovremo vedere se sarà permesso di consorziarsi, perché se da un lato c’è una volontà di restringere il mercato, e dall’altra poi si ammettono consorzi, di fatto si torna al punto di partenza anche con meno controllo sulla situazione.
L’asset principale di un operatore è costituito dalla capacità delle persone che lo compongono di creare un business competitivo. Attualmente gli assets sono anche i sistemi di vendita e le reti”.
Dalla sua esperienza cosa può dirci su come stanno cambiando le abitudini e le preferenze dei giocatori?
“Credo che siamo l’operatore più mobile d’Italia, abbiamo il 95% di giocatori da mobile e questo dimostra che i nostri giocatori sono online. Credo che questo trend continuerà sicuramente ma sarà la velocità con cui questo accadrà che sarà difficile da determinare. Ma quando passano online è difficile che tornino indietro. Su questo processo, sicuramente il Covid ha dato una fortissima accelerazione”.
Cristina Doganini -PressGiochi
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