A Varese e provincia c’è chi lavora da oltre un quindicennio sul tema del gioco d’azzardo eccessivo e sulle famiglie travolte da questo problema: l’Associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze, rappresentata
A Varese e provincia c’è chi lavora da oltre un quindicennio sul tema del gioco d’azzardo eccessivo e sulle famiglie travolte da questo problema: l’Associazione AND-Azzardo e Nuove Dipendenze, rappresentata ad un evento scientifico internazionale da Daniela Capitanucci, già impegnata da tempo sulla problematica, si è costituita dal 2003 in una rete di professionisti (psicologi, avvocati, assistenti sociali ed altre figure professionali) per sostenere i familiari dei giocatori d’azzardo che, nel tentativo di aiutare chi sta affondando, spesso vengono coinvolti essi stessi in un vortice di sfiducia e depressione.
Daniela Capitanucci, psicologa, socio fondatore e referente scientifico nonché past president di AND, ha partecipato come relatrice domenica 11 novembre al primo convegno internazionale sul tema del lavoro con i familiari di chi ha una dipendenza, insieme a ricercatori ed esperti da 24 Paesi del mondo.
L’Addiction & the Family International Network (AFINet) – 1st International Conference si è svolto a Newcastle, in Inghilterra, da venerdì 9 a domenica 11 novembre e ha ospitato il suo intervento sul tema della rete di supporto necessaria ai familiari dei giocatori d’azzardo. Sul palco dei relatori al “The Great Hall” presso il prestigioso Discovery Museum di Blandford Square, Daniela Capitanucci ha infatti parlato di come le famiglie dei giocatori d’azzardo siano le prime vittime di questo disturbo e siano coloro che subiscono i danni più importanti, sia in termini economici, sia in termini di perdita di benessere e qualità della vita. Tutto ciò, senza essere visti e spesso in totale solitudine e assenza di supporto, sia dalle reti informali (amici e familiari) sia anche da quelle formali (i servizi di cura). È stata dunque focalizzata l’attenzione sul trauma che viene sperimentato dai familiari di giocatori, messi costantemente sotto stress e in situazioni di incertezza.
Il convegno ha dato la possibilità, oltre che di essere apprezzati per la qualità e l’unicità della relazione proposta, anche di confrontarsi direttamente con esperti internazionali sulle cui pubblicazioni i professionisti di AND si sono formati. È il caso ad esempio del canadese Joël Tremblay, esperto in terapia di coppia con i giocatori d’ azzardo, e del britannico Jim Orford, uno dei fondatori del metodo di counselling dei cinque passi, che già nel 2012 era stato importato da AND nel nostro paese in accordo con gli estensori del metodo, e viene utilizzato sia in AND, sia anche da molti colleghi che nel territorio nazionale proprio grazie alla versione italiana realizzata da AND possono averlo a disposizione per lavorare con le famiglie.
Al convegno erano presenti inoltre anche altri tre italiani, che rappresentano la costola piacentina di AND, in quanto sono da tempo soci attivi del nostro gruppo: Alessandra Bassi (referente del gioco d’azzardo patologico per la Cooperativa L’Arco), Fausta Fagnoni (referente dell’Associazione La Ricerca) e il Dr Avanzi (responsabile per la cura del disturbo da gioco d’azzardo per la Ausl di Piacenza) che hanno partecipato come relatori sabato 10 novembre con un intervento innovativo sui percorsi di pacificazione nelle famiglie affette da disturbo da gioco d’azzardo, molto apprezzato in plenaria dagli organizzatori.
PressGiochi
Fonte immagine: dav