“I regolamenti definiti oggi come imbarazzanti sono interventi su cui siamo stati obbligati ad intervenire. La legge di riordino non c’è. Gli enti locali e Anci rappresentano sicuramente un interlocutore
“I regolamenti definiti oggi come imbarazzanti sono interventi su cui siamo stati obbligati ad intervenire. La legge di riordino non c’è. Gli enti locali e Anci rappresentano sicuramente un interlocutore perché la legge del comparto è necessaria. Ma deve essere chiaro che la gestione degli impatti che l’offerta di gioco comporta è responsabilità degli enti locali”.
Così Simona Neri, Sindaca Laterina e membro Osservatorio gioco ANCI in occasione dell’evento organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) dal titolo “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale”.
“Il regolamento che abbiamo fatto il Toscana è stato fatto insieme anche ai rappresentanti del gioco e per questo non è stato mai contestato in sede giudiziaria. Siamo noi che dobbiamo gestire i casi di coloro che giocano in maniera patologica. Le ragioni che ci spingono a realizzare dei regolamenti è quella di tutelare i nostri concittadini più deboli. Comprendo che si voglia tutelare il gettito proveniente dal gioco.
Sul tema del braccialetto elettronico, come definita, l’app Gioco sicuro di ADM che mostra la posizione del giocatore rispetto alle sale giochi ritengo si tratti di uno strumento molto pericoloso. Un sistema per aggirare un divieto di pubblicità che informa il giocatore su tutte le infinite possibilità di azzardo che ha attorno. Un’applicazione molto sofisticata che traccia tutte le attività del giocatore. Non è questa la strada giusta. Non dobbiamo recuperare a tutti i costi le entrate perse dal gioco”.
Sulla proposta di coinvolgere gli enti nelle entrate dai giochi la sindaca Neri ha affermato: “Alla Regione Toscana vengono elargiti ogni anno 3 mln e mezzo di euro che usa per attività di sensibilizzazione e informazione. Credo che sia un periodo storico nel quale gli enti hanno anche bisogno di entrate erariali. La proposta di Marcello Minenna (ADM) di coinvolgere nelle entrate dal gioco gli enti, potrebbe aprire la strada per incentivare un comune ad aprire sale giochi. Coloro che da anni sono in prima linea per combattere il gioco dovranno quindi essere coinvolti nella redazione di un testo unico sui giochi”.
PressGiochi
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