Nella prima metà del 2017 il reddito di Intralot è cresciuto del 15,1%

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Intralot per la prima metà del 2017 ha ottenuto una crescita del reddito del 15,1 per cento e del 3,6 per cento in EBITDA rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La società greca ha registrato un fatturato di 871,2 milioni di dollari e il suo EBITDA ha raggiunto 109,5 milioni di dollari USA.

Intralot ha spiegato che il miglioramento delle sue entrate è dovuto principalmente all’aumento delle vendite in Bulgaria e in Polonia per l’Europa (47,4 milioni di dollari USA), mentre nel continente americano (+ 35,4 milioni di dollari USA) l’aumento è stato determinato dalle prestazioni in Giamaica, un miglioramento dello sviluppo in Argentina e l’avvio di un nuovo contratto in Cile, che ha controbilanciato i risultati negli Stati Uniti. Nelle altre regioni i buoni risultati in Azerbaigian e la vendita di una licenza software in Australia hanno totalmente compensato il calo in Turchia.

L’EBT nel primo semestre 2017 ammonta a 31,6 milioni di dollari rispetto ai 24,1 milioni di dollari dello stesso periodo del 2016.

Il NIATMI dalle operazioni continue nel 1H17 ha concluso con un negativo di 16,27 milioni di dollari rispetto ai 18 milioni di dollari del primo semestre, in quanto la variazione positiva EBT è stata negativamente influenzata dall’aumento delle imposte (principalmente in Azerbaigian e Australia) e dei maggiori profitti delle Minorities. Il NIATMI (operazioni totali) nel primo semestre del 2017 ha chiuso a 30,68 milioni di dollari USA rispetto ai 23 milioni nella prima metà del 2016. Il NIATMI (su base costante) ha raggiunto un negativo di 4,4 milioni di dollari USA rispetto ai 26,6 milioni del primo semestre 2016.

“Il 2017 rappresenta un punto di svolta per la performance finanziaria di Intralot- ha commentato il CEO dell’azienda, Antonios Kerastaris- da sottolineare il legame tra la continua crescita delle entrate e il miglioramento della redditività a causa delle riforme fatte nell’anno precedente e  la strategia di partnership”.

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