Nel tentativo di arrestare la diffusione di COVID-19, le nazioni che rappresentano il 35% del mercato del gioco d’azzardo globale hanno chiuso le loro attività di gioco. Una ricerca
Nel tentativo di arrestare la diffusione di COVID-19, le nazioni che rappresentano il 35% del mercato del gioco d’azzardo globale hanno chiuso le loro attività di gioco.
Una ricerca di Global Betting and Gaming Consultants ha dimostrato che oltre 40 giurisdizioni hanno ordinato la chiusura di alcuni o di tutti i propri mercati di gioco. Alcune giurisdizioni hanno fissato tempi specifici – che in alcuni casi sembrano ottimisticamente brevi – mentre altri hanno periodi indefiniti per la chiusura.
Lo stop alle attività comprende:
• La Cina ha prolungato la chiusura della Lotteria per oltre 50 giorni. Le vendite sono ricominciate da metà marzo.
• Macao – la più grande giurisdizione di casinò al mondo – ha chiuso i suoi casinò per 15 giorni anche se, nonostante la riapertura i visitatori sono molto ridotti.
• L’Italia ha chiuso tutti i punti vendita fino al 3 aprile, anche se il Presidente Conte ha annunciato che presto prolungherà questa scadenza.
• Nevada – sede di Las Vegas – chiusura dei casinò per 30 giorni dal 17 marzo 2020.
I mercati asiatici rappresentano la maggior parte delle entrate derivanti dal gioco d’azzardo, seguite dal Nord America e dall’Europa.
Il responsabile della ricerca di GBGC, Lorien Pilling, ha commentato: “La situazione per il gioco d’azzardo globale è in realtà peggiore di quanto suggerito dalla stima di una chiusura che riguarda solo il 35% delle attività globali.
La ricerca copre solo misure specifiche di chiusura relative al gioco d’azzardo. Non tiene conto degli arresti indiretti, come i casinò che rimangono aperti ma senza che i turisti stranieri vengano a giocare, o che i negozi di scommesse siano aperti ma senza sport su cui offrire scommesse”.
La situazione è in rapido cambiamento e nuove giurisdizioni annunciano nuove misure ogni giorno. Ma è già chiaro dai primi numeri e dagli annunci del mercato azionario che il 2020 sarà terribile per il gambling.
Quando lo sport riprenderà, ci sarà un eccesso di opzioni di scommessa e una domanda repressa. Ma la fiducia dei consumatori sarà al minimo, a causa delle minori possibilità economiche per le scommesse. Lo stesso varrà per il turismo di gioco: i viaggi internazionali potrebbero essere limitati ancora per lungo tempo per mitigare un focolaio secondario, che danneggerebbe i casinò a causa della presenza di clienti non nazionali.
PressGiochi