22 Novembre 2024 - 10:22

Napoli. Il Tar conferma restrizione degli orari, per il Codacons il bingo può creare dipendenza

Nuova vittoria del Codacons contro la lobby del gioco. L’associazione dei consumatori ha infatti sconfitto dinanzi al Consiglio di Stato una sala Bingo napoletana che aveva fatto ricorso contro la

09 Luglio 2018

Nuova vittoria del Codacons contro la lobby del gioco. L’associazione dei consumatori ha infatti sconfitto dinanzi al Consiglio di Stato una sala Bingo napoletana che aveva fatto ricorso contro la delibera comunale che limitava gli orari di apertura delle attività di gioco lecito nell’ambito del territorio comunale.

La società Napoli Bingo s.r.l. concessionaria della “Sala Bingo” di via Bracco a Napoli, sosteneva infatti che la delibera del Comune n. 74 del 21 dicembre 2015, avente ad oggetto il “Regolamento sale da gioco e giochi leciti” regolasse in modo eccessivamente restrittivo e gravoso l’esercizio delle attività di gioco lecito nell’ambito del territorio comunale, producendo un danno alla società stessa.

Contro il ricorso di Napoli Bingo s.r.l. interveniva il Codacons dinanzi al Consiglio di Stato, con una memoria in cui l’associazione dimostrava ai giudici che anche il Bingo può essere un gioco pericoloso e creare forme di dipendenza anche gravi nei giocatori.

La V sezione del CdS ha accolto in pieno le tesi dell’associazione, rigettando l’appello presentata dalla società. Si legge nella sentenza dei giudici (Pres. Carlo Saltelli, Rel. Raffaele Prosperi):

“l’esigenza di contemperare la prevenzione delle ludopatie con la salvaguardia delle relative attività in questo campo già in essere non può essere di impedimento – o di deroga – per l’applicazione generalizzata della disciplina regolamentare a tutela della salute a prescindere dalle vicende future dell’esercizio commerciale interessato.

L’accoglimento della tesi dell’appellante porterebbe a conclusioni irragionevoli, in primo luogo ad una parziale vanificazione della stessa finalità cui è ispirata la disciplina contestata, tra l’altro realizzando di fatto anche una inammissibile distorsione del principio di concorrenza tra sale da gioco […]

Deve innanzitutto osservarsi che dal punto di vista strettamente formale il limite di otto ore di apertura giornaliera risulta rispettato, poiché le sale gioco possono essere aperte dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 18,00 alle 23,00; sotto un profilo più strettamente sostanziale è la stessa articolazione e argomentazione che sorregge la censura a provare la correttezza della proporzionalità delle misure restrittive in contestazione come affermato dal giudice di primo grado, in quanto proprio l’avventore tipo che passa lunghi periodi della giornata nella sala bingo costituisce tipico esponente del giocatore definito “fragile”, per il quale la lunga sosta al gioco diviene fondamentale interesse della vita ed un passatempo per la giornata”.

 

Il Consiglio di Stato ha quindi respinto il ricorso della società Napoli Bingo s.r.l. e l’ha condannata a risarcire il Codacons, intervenuto nel giudizio a difesa del Comune di Napoli, con 4.000 euro di indennizzo.

E ora si attendono le decisioni di tutte le procure della Repubblica cui il Codacons ha inviato una denuncia penale per istigazione al gioco d’azzardo contro i sindaci e i questori di tutta Italia, che fanno aprire le sale slot senza nessun controllo né limiti orari con evidente danno per la salute collettiva.

 

 

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