Nel 2020 le imposte indirette scenderanno dell’11,5 per cento. Tra le contrazioni più significative si evidenziano quelle registrate dall’IVA sugli scambi interni, per effetto del calo dei consumi; dalle entrate
Nel 2020 le imposte indirette scenderanno dell’11,5 per cento. Tra le contrazioni più significative si evidenziano quelle registrate dall’IVA sugli scambi interni, per effetto del calo dei consumi; dalle entrate da giochi per effetto della sospensione delle attività durante il periodo di lockdown; e dall’imposta di registro a causa dei cali osservati nelle compravendite immobiliari.
E’ quanto si legge nel NADEF 2020, la nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza all’esame del Consiglio dei Ministri di quest’oggi, che PressGiochi ha potuto visionare in anteprima.
Il documento ripercorre il lungo lockdown dell’economia italiana e ricorda che alla data dell’11 giugno, iIl Consiglio dei Ministri emana un DPCM che autorizza la graduale ripresa di attività a partire dal 15 giugno. Sono consentite le attività di sale giochi, sale scommesse, le attività di centri benessere, termali, culturali e centri sociali, a condizione che Regioni e Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità di tali attività con l’andamento della curva epidemiologica. Riprendono gli spettacoli aperti al pubblico (cinema e teatri), sebbene con alcune cautele (uso di mascherine e distanziamento), ma restano sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche, locali assimilati sia all’aperto che al chiuso. Riprendono gli eventi e le competizioni sportive, a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza del pubblico, nel rispetto dei protocolli di sicurezza emanati dalle rispettive Federazioni sportive.
Il quadro di finanza pubblica a legislazione vigente per gli anni 2020-2023 – si legge – sconta gli effetti della grave emergenza sanitaria causata dall’epidemia da Covid-19, che ha determinato una contrazione del Pil reale per l’anno in corso stimata ora al 9 per cento (circa 1 punto percentuale in più rispetto alla previsione del Programma di Stabilità di aprile).
Nel quadro macroeconomico sottostante questo Documento si ipotizza il ritorno alla crescita già nel 2021 e il raggiungimento del livello del Pil reale registrato nel 2019 alla fine dell’orizzonte di previsione. Il Pil dovrebbe registrare un rimbalzo a +6% nel 2021. Nel 2022 il Pil dovrebbe registrare una crescita del 3,8% e nel 2023 del 2,5%.
PressGiochi