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Morando (Economia): “Decreto awp prossimo alla pubblicazione: il numero degli apparecchi non supererà il tetto delle 265 mila”

Il viceministro all’Economia Enrico Morando ha risposto ieri all’interrogazione presentata dagli onorevoli Marco Causi e Michele Pelillo del Pd che chiedevano di conoscere quali azioni il Governo «intenda intraprendere per

08 Aprile 2016

Il viceministro all’Economia Enrico Morando ha risposto ieri all’interrogazione presentata dagli onorevoli Marco Causi e Michele Pelillo del Pd che chiedevano di conoscere quali azioni il Governo «intenda intraprendere per evitare anomali fenomeni di commercializzazione dei nullaosta noti improntati a criteri di trasparenza, nonché per monitorare la correttezza della procedura di censimento delle apparecchiature attive alla data del 31 luglio 2015 al fine di dare corretta attuazione alla norma prevista nella legge di stabilità 2016 volta a ridurre del 30 per cento, dal 2017, il numero delle apparecchiature cosiddette newslot effettivamente presenti sulla rete distributiva».

Come ha spiegato Morando, il decreto ministeriale per fissare la riduzione delle awp, il costo dei nuovi nulla osta e le modalità, anche rateali, del relativo pagamento è in fase di avanzata predisposizione.

Il Ministero deve:

1) disciplinare il processo di evoluzione tecnologica degli apparecchi con il passaggio alle AWP (New Slots) a controllo remoto;

2) prevedere le modalità di riduzione del numero delle AWP, fissandola in misura non inferiore al 30 per cento, del numero dei nulla osta di esercizio relativi ad apparecchi attivi alla data del 31 luglio 2015;

3) stabilire il costo dei nuovi nulla osta e le modalità, anche rateali, del relativo pagamento.

 

Per quanto concerne, in particolare, il punto sub 2), l’Agenzia rileva che la norma citata individua la base di commisurazione della riduzione minima («non inferiore al 30 per cento») nel «numero di nulla osta per apparecchi attivi alla data del 31 luglio 2015».

Tale numero non può che coincidere con il numero dei nulla osta rilasciati a tale data e non incorsi in una delle cause di cessazione dell’efficacia definite dalla normativa vigente (furto, incendio, dismissione, cessione all’estero, risoluzione contrattuale, confisca, revoca, decadenza). A tali fini, non può rilevare, infatti, l’ubicazione degli apparecchi comunque in possesso di nulla osta, che potrebbero temporaneamente trovarsi «in magazzino» per manutenzione, movimentazione da un esercizio all’altro o altre cause del tutto estemporanee, che non ne fanno in ogni caso mutare lo stato attivo di apparecchi «effettivamente presenti sulla rete distributiva».

Il numero di nulla osta per apparecchi attivi alla data del 31 luglio 2015 è pari a 378.109 (di cui 36.570 in stato temporaneo di «magazzino» per una delle cause sopra citate). Tale numero, essendo riferito alla data del 31 luglio 2015, costituisce un dato certo e immodificabile; numeri diversi che fossero stati raggiunti in data successiva a quella indicata non potranno mai costituire un diverso e superiore punto di riferimento per applicare la riduzione (che, tra l’altro, potrebbe essere anche superiore al 30 per cento) prevista dalla legge. Essendo 378.109 le macchine attive al 31 luglio 2015, gli effetti della riduzione minima saranno tali da portare progressivamente (nell’arco di 4 anni) gli apparecchi a ridursi sino a un numero non superiore a 265 mila.

Ciò impedisce, ribadisce l’Agenzia, la possibilità di «anomali fenomeni di commercializzazione dei nullaosta non improntati a criteri di trasparenza», anche in considerazione del fatto che il numero di apparecchi non potrà superare quello massimo sopra indicato, a prescindere dal numero che ciascun concessionario, entro il predetto limite massimo, potrà possedere, a seguito delle ordinarie dinamiche di mercato”.

 

Gli interroganti Causi e Pelillo fanno anche riferimento, altresì, ad una circolare inviata agli uffici regionali dalla Direzione dei giochi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, con l’obiettivo di pervenire a una base di riferimento certa del numero degli apparecchi ai fini dell’applicazione della citata riduzione prevista degli stessi entro il 2017.

Al riguardo, l’Agenzia delle Dogane e dei monopoli precisa che nessuna circolare di tale contenuto è stata inviata agli Uffici periferici, tenuto conto del fatto che la predetta base di commisurazione per la prevista riduzione (da realizzare «a partire dal 1o gennaio 2017») è, come già detto, ormai nota e immutabile fin dalla data di stesura delle prime «bozze» della legge di stabilità, che ha ritenuto di far riferimento a una data ormai decorsa proprio per impedire eventuali operazioni elusive, finalizzate all’aumento del parco apparecchi.

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