“Dal punto di vista della vigilanza regolamentare il nostro potere è zoppo a causa dell’esistenza di una regolazione stratificata e concorrente a livello locale che ci impedisce di fare le
“Dal punto di vista della vigilanza regolamentare il nostro potere è zoppo a causa dell’esistenza di una regolazione stratificata e concorrente a livello locale che ci impedisce di fare le regole. Questo crea uno dei circoli viziosi sull’operatività del regolatore che rincorre con varie proroghe le scadenze sulle quali poi interviene il tribunale”.
Quando sono diventato direttore – ha dichiarato Marcello Minenna, direttore ADM in occasione della presentazione del Rapporto Lottomatica-Censis sul Gioco Legale’ in Italia – ho cercato di stabilire un rapporto trasparente con gli stakeholders, stabilendo i punti per il rilancio del settore come il rilancio degli ippodromi. Il gioco pubblico viene verificato dai tecnici dell’agenzia. Le percentuali di restituzione vengono controllati con algoritmi definiti.
Per controllare il gioco non possiamo basarci sull’uso della tessera sanitaria. Serve uno strumento che tracci meglio le azioni dell’utente, con uno strumento un po’ più invasivo ma che ci permetta di limitare davvero l’abuso.
Durante la pandemia l’Agenzia è stata in prima linea, riattivando un comitato (Copregi) che ha permesso il controllo e l’avvio di azioni di repressione di attività non permesse. Siamo intervenuti chiudendo 250 sale che erano illegali ma vestite legalmente. Sale che offrivano gioco con licenze online e simulavano il gioco fisico. Questo ci dice che purtroppo i cittadini continuano a giocare come se le regole non li riguardassero direttamente. Servono quindi rapporti come questo per sensibilizzare la cittadinanza. In questo anno abbiamo fatto tante cose in questo senso. Ci hanno criticato anche per il nome dell’app gioco sicuro. Ma ci permette di controllare se un punto gioco è legale. Serve ora permettere al cittadino di denunciare direttamente tramite app. La gara Gad (gioco online) la stiamo facendo ma io non sono soddisfatto dei criteri che sono stabiliti”.
Minenna è intervenuto anche sulla proposta, criticata, fatta mercoledì scorso presso la Commissione di inchiesta sul gioco relativa al coinvolgimento degli enti locali nella suddivisione delle entrate dai giochi. “L’ente territoriale – ha detto il direttore – non ha un rapporto biunivoco di proporzionalità diretta tra fiscalità e punti di gioco che si possono aprire o chiudere, quello è definito dallo Stato nell’ambito della sua attività di regolazione e legislazione. La compartecipazione è nel senso di identificare insieme quelle regole di funzionamento e se è il caso anche si partecipazione di fiscalità che giammai vuol dire che un ente territoriale per fare cassa aumenta i punti di gioco. Questo non potrebbe mai essere una proposta dell’Agenzia”.
“Tanti sono gli interventi per migliorare le norme sul settore. Su questa strada – ha concluso il direttore – possiamo lavorare solo con un testo unico sul gioco pubblico” ha concluso Minenna.
PressGiochi
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