“La domanda di gioco è anelastia e chiudere il gioco non rappresenta una soluzione. Quando si comprende questo aspetto si deve capire l’importanza della gestione e della regolazione. Si deve
“La domanda di gioco è anelastia e chiudere il gioco non rappresenta una soluzione. Quando si comprende questo aspetto si deve capire l’importanza della gestione e della regolazione. Si deve comprendere e ci sono temi da affrontare di salute pubblica e tutela dei consumatori. La pandemia ci ha insegnato che una parte del gioco si è spostato sull’illegale e probabilmente oggi il gioco illegale ha superato in termine di volumi il gioco legale.
L’Agenzia sul contrasto all’illegalità ha fatto molto”.
Lo ha dichiarato Marcello Minenna direttore dell’Agenzia dogane e Monopoli partecipando all’evento organizzato dall’Istituto per la Competitività (I-Com) dal titolo “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale”.
L’evento prende spunto dalle recenti pronunce del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia dell’Unione europea e mira a fare il punto della situazione in merito al dibattito in corso sul riassetto normativo del settore del gioco legale. A tal fine il team di ricerca di I-Com ha predisposto un paper di approfondimento sul tema con analisi e questioni chiave, partendo da una sintetica presentazione delle grandezze economiche del comparto dei giochi, con l’obiettivo di riassumere i principali interventi normativi che si sono susseguiti nel tempo a fini regolatori, individuandone le principali criticità, anche alla luce dei più recenti precedenti giurisprudenziali.
“Quello che emerge – ha proseguito Minenna – è che l’illegalità si è ben attrezzata sfruttando la stratificazione normativa creata tra leggi nazionali e regionali, sfruttando anche apparecchi apparentemente innocui come i comma 7, bisogna dare regole chiare che possano disciplinare il settore anche in maniera innovativa.
La tessera sanitari è la soluzione all’accesso alle sale giochi? Ho qualche dubbio su questo. Oggi è possibile usare strumenti diversi per creare soluzioni virtuose e fare in modo che il gioco non diventi un elemento che la criminalità possa sfruttare.
Lo Stato si trova a disciplinare per eccezione o proroga. Bisogna disciplinare il settore coinvolgendo l’industria che rappresenta coloro che stanno al di fuori della illegalità e vogliono contrastarla.
Oggi corriamo il rischio che la prossima gara per l’online porti allo spostamento degli operatori verso paesi più permissivi e questo è un rischio contro cui poi i controlli o l’oscuramento dei siti può far ben poco. L’app per controllare dove sono i siti di gioco legale è una buona opportunità per aiutare il cittadino a non avere scuse per accedere al gioco legale. Con questa app il giocatore sa dove il gioco è illegale e quindi sta commettendo una infrazione. Dobbiamo ora permettere al cittadino anche di denunciare. A monte c’è uno sforzo di vigilanza regolamentare dove l’industria ci deve aiutare. La Commissione di inchiesta appena costituita sarà essenziale per arrivare ad un riordino del settore”.
PressGiochi
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