15 Novembre 2024 - 11:34

Minenna (ADM): “Durante il lockdown siamo intervenuti in maniera puntuale per evitare il proliferare del gioco illegale”

“E’ evidente che molte cose, secondo noi, possono essere ancora fatte per migliorare la governance del settore (giochi, ndr.) ma, soprattutto, la verifica che attraverso un settore legale non si

06 Luglio 2021

“E’ evidente che molte cose, secondo noi, possono essere ancora fatte per migliorare la governance del settore (giochi, ndr.) ma, soprattutto, la verifica che attraverso un settore legale non si vadano a svolgere attivita` illegali.

Lo aveva affermato lo scorso 9 marzo il direttore dell’agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna durante l’audizione presso la Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere e il cui intervento oggi viene pubblicato integralmente negli atti del Parlamento.

“Le attivita` hanno riguardato le tre aree che formano il nostro acronimo (ADM): accise, dogane e monopoli.

Veniamo alla terza componente del nostro acronimo, cioe` ai monopoli, che significa giochi. L’Agenzia si e` trovata davanti a una rilevante novita`, come per gli altri temi, perche´ la pandemia ha cambiato tutti i paradigmi di vigilanza. Abbiamo dovuto trovare delle soluzioni out of the box, perche´ di fatto la chiusura del gioco legale ha generato una traslazione piu` o meno consapevole del consumatore finale verso un gioco illegale, spesso legalmente vestito. Se pensate che siamo passati nel gioco fisico da circa 75 miliardi di euro a 40 miliardi e che lo shift sul gioco online e` stato di soli 13-14 miliardi di euro, non ci vuole Kolmogorov per capire che mancano 35 miliardi; se mancano 35 miliardi, quello e` uno shift che sicuramente si e` realizzato. Non voglio fare ulteriori ragionamenti sul fatto che il lockdown e la chiusura in casa potrebbero anche aver generato una maggiore operativita` nell’ambito del gioco, perche´ questo chiama in discussione temi complessi come la ludopatia. L’Agenzia e` ente di regolamentazione e vigilanza sul gioco legale, laddove il gioco e` regolamentato. Una cosa e` certa: il gioco illegale va represso.

Quando c’e` stato il primo lockdown, l’Agenzia si e` trovata a dover cercare strumenti di vigilanza nuovi, come abbiamo fatto per le accise e per le dogane, per i quali sarebbe stato necessario un intervento del legislatore. Ringrazio il legislatore, Governo e Parlamento, perche´ durante l’anno 2020 sono stati realizzati oltre quindici interventi normativi e innovativi a supporto dell’Agenzia. Abbiamo ottenuto uno strumento importante, che e` il CoPReGI (Comitato per la prevenzione e la repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori), che giaceva nel cassetto dal 2010. E` un Comitato che consente all’Agenzia di entrare in sinergia con le altre forze di polizia (Guardia di finanza, Carabinieri e Polizia di Stato) per coordinare le operazioni di repressione del gioco illegale e monitorare la legalita` sul territorio in questo settore. Ho ritenuto, rappresentando la Direzione generale, che fosse fondamentale riportare questo strumento nell’alveo della governance del Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’interno, attraverso l’efficace strumento territoriale del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Attraverso un’operazione di grande sinergia istituzionale, mossi dalla consapevolezza che consentire durante il lockdown il proliferare del gioco illegale sarebbe stata una sconfitta dello Stato e delle sue istituzioni, siamo intervenuti in maniera abbastanza puntuale per quelle che erano le nostre potenzialita`. Siamo intervenuti con operativita` su quasi tutti i capoluoghi di Provincia; siamo intervenuti su oltre 200 sale e irrogato sanzioni per svariate centinaia di migliaia di euro. Ma quello che e` piu` importante e` che abbiamo cercato – e continueremo a farlo – di dare il segnale forte che un conto e` regolamentare un settore, altro conto e` violare le regole.

Per quanto attiene invece il gioco online e l’illegalita`, e` indubbio che sono presenti schemi differenti sull’online, pero` noi abbiamo il vantaggio di avere strumenti di analisi quantitativa e un ottimo data warehouse, in quanto, come loro sanno, tutta l’operativita` online e le giocate, con un tracciatura che ha il codice di gioco e identifica il codice fiscale dell’utente, quindi ben piu` accurata di quella del gioco fisico, ci consente una verifica importante dell’operativita`, delle ricorrenze di eventuali operativita` complesse, oppure funzionali magari a fare miriadi di giocate senza grandi vincite o perdite per trasferire liquidita`, oppure giocatori ultraottantenni che operano anche se e` necessario controllare che siano ancora in vita. Insomma, la fantasia e` molto varia, pero` il vantaggio e` che abbiamo strumenti di analisi quantitativa che sono stati attivati (teoria dei grafi e altro), che consentono di identificare questi possibili schemi ripetitivi, che poi, parliamoci chiaro, in buona parte nascondono riciclaggio o trasferimenti di liquidita`.

Sulle infiltrazioni criminali, e` di tutta evidenza che nel momento in cui troviamo teste di legno, che magari con un reddito di 30.000 euro l’anno giocano per centinaia di migliaia di euro, qualcosa non funziona e l’Agenzia ha avviato alcune attivita` importanti sul territorio proprio interagendo con le varie autorita` giudiziarie e stabilendo la presenza di un referente in ognuna delle principali procure della Repubblica.

E’ chiaro che i controlli fisici e online sono diversi come diversi sono gli schemi. Il motivo e` semplice: pur nella difficolta` e nella complessita` del tema, online c’e` una tracciatura veramente puntuale del giocatore, dal punto di vista fisico no. Anche la prescrizione della tessera sanitaria, per una serie di motivi che credo siano noti, e` abbastanza superabile o comunque e` piu` una questione di forma che di sostanza, quindi alla fine diventa diverso lo schema che viene applicato. Una cosa e` certa: nell’online abbiamo avuto volumi crescenti nel 2020 (circa 50 miliardi di euro) e, ripeto, in molti casi abbiamo trovato tanti giocatori la cui ripetitivita` del gioco (incroci sistematici, operazioni incrociate, schemi curiosi anche dal punto di vista delle vincite e delle perdite) secondo noi segnala piu` che altro il trasferimento di liquidita`. Per quanto attiene l’aspetto delle verifiche che ex ante l’Agenzia fa ai sensi dell’articolo 29 del decreto-legge n. 124, noi e i concessionari controlliamo la regolarita` contributiva e fiscale dell’esercente del gioco.

I documenti sono noti: DURC e DURF, due sigle che significano documento unico di regolarita` contabile e documento unico di regolarita` finanziaria. Verifichiamo ovviamente le dichiarazioni previste dall’articolo 80 del decreto legislativo n. 50 del 2016 per l’antimafia. Resta fermo che, come e` a loro noto, in due audizioni, alle Commissioni finanze della Camera e del Senato, l’Agenzia si e` fatta parte attiva, avanzando diverse proposte di riforma del settore e anche di aggiornamento di alcuni aspetti normativi. Rappresenteremo ancora questa esigenza al Governo e al Parlamento perche´ e` evidente che molte cose, secondo noi, possono essere ancora fatte per migliorare la governance del settore ma, soprattutto, la verifica che attraverso un settore legale non si vadano a svolgere attivita` illegali, visto che sappiamo benissimo che l’economia sommersa, purtroppo, e` un cancro che divora l’economia reale e fa solo danni, soprattutto in un periodo in cui speriamo di uscire da questa double-dip recession e di vedere la ancorche´ non facile ripresa dell’economia reale”.

PressGiochi

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