“Sarebbe come una “tassa per la salute” sul fumo: una contraddizione in termini. Le persone non solo spenderebbero di più, ma continuerebbero comunque ad ammalarsi”. Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia
“Sarebbe come una “tassa per la salute” sul fumo: una contraddizione in termini. Le persone non solo spenderebbero di più, ma continuerebbero comunque ad ammalarsi”.
Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Valori commenta così la proposta avanzata in occasione della fiera londinese Ice Totally Gaming da Giuliano Frosini – Direttore delle relazioni esterne, istituzionali e comunicazione di Lottomatica – per l’istituzione di una tassa di scopo al fine di destinare parte degli utili erariali derivante dai giochi a progetti specifici, come l’educazione scolastica.
“Lo Stato – spiega Messina – da un lato incentiva permettendo la vendita, ma dall’altro lato si “lava la coscienza” destinando una minima parte delle risorse per obiettivi di stampo sociale. Io invece penso che quei fenomeni che impattano gravemente sulla società, come il gioco d’azzardo, vadano vietati, salvando solo quelli più innocui. E’ un provvedimento radicale, certo, ma l’unico in grado di incidere. Noi di Idv abbiamo già presentato una proposta di legge in questo senso. Peraltro, è pur vero che lo Stato con le slot, le videolottery e i giochi in genere incassa moltissimo, ma è altrettanto assodato che fenomeni come la ludopatia, la disperazione di milioni di famiglie, per non parlare delle pesanti infiltrazioni della criminalità organizzata, hanno dei costi sanitari, economici e sociali elevatissimi, tali che secondo alcuni l’incasso netto dello Stato è risibile: dunque, cui prodest?”.
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