La Commissione Bilancio della Camera che sta discutendo la Manovra finanziaria ha respinto ieri l’emendamento Mantero (M5S) nel quale si chiedeva di inserire il divieto all’introduzione di nuovi apparecchi e
La Commissione Bilancio della Camera che sta discutendo la Manovra finanziaria ha respinto ieri l’emendamento Mantero (M5S) nel quale si chiedeva di inserire il divieto all’introduzione di nuovi apparecchi e piattaforme on line per il gioco d’azzardo a valere sulle concessioni già in essere e di nuove tipologie di giochi d’azzardo per un periodo di almeno cinque anni.
A valutare la proposta l’on. Marchi del Pd che ha affermato : “Sono d’accordo con gli interventi effettuati dal Governo in materia, a partire dalla legge di stabilità per il 2016, che da un lato ha previsto la riduzione delle slot machine e dall’altro ha affidato alla Conferenza unificata il compito di raggiungere un accordo, che contemperasse l’esigenza di regole omogenee a livello nazionale con la necessità di spazi di autoregolamentazione per gli amministratori locali”.
Lo afferma il deputato Maino Marchi del Pd ricordando che come dichiarato dall’ANCI “l’accordo per quanto difficile sta per essere raggiunto, è la possibilità di tornare sul tema della pubblicità, sul quale il Governo è già intervenuto in questa legislatura. Lo stallo del progetto di legge sulla ludopatia si deve al fatto che, oltre ad affrontare le tematiche relative agli aspetti sanitari del problema, interveniva anche su aspetti di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze”.
A rispondere alle affermazioni di Marchi, l’on. Massimo Enrico Baroni (M5S), che ha evidenziato “ che si sono registrati notevolissimi aumenti degli introiti delle società concessionarie del gioco d’azzardo. La proposta M5S – respinta dalla Commissione, ndr – prevede una moratoria di cinque anni all’introduzione di nuovi giochi di azzardo on line, per i quali si è registrato un notevolissimo incremento, proposte analoghe siano state approvate in Commissione affari sociali con il voto dei colleghi del PD, a riprova del fatto che in assenza del Governo è possibile esprimersi secondo coscienza.
Le lobby dei produttori di giochi di azzardo esercitino pressioni sul Governo, dando anche indicazioni sui settori per i quali mantenere bassi i livelli di tassazione, in considerazione dei notevoli investimenti effettuati, e sui settori per i quali al contrario il livello può essere incrementato, non costituendo più motivo di interesse, quale è il caso delle slot machine, che sono in fase di dismissione. Esprime infine la convinzione che gli italiani siano stanchi di vedere creatività ed imprenditorialità ostaggio del settore dei giochi di azzardo, che il Pontefice ha definito come il settore del diavolo”.
“La moratoria proposta si rivolge ai giochi on line, – ha ribadito Mantero – che rappresentano il 16 percento del mercato, raccogliendo 15 miliardi di euro di introiti e rivolgendosi ai più giovani, per i quali rappresentano un pericolo paragonabile all’eroina. Evidenzia pertanto la mancata volontà del Governo di tutelare i ragazzi, che perdono ore di studio e di scuola per dedicarsi al gioco on line, ricavandone peraltro un messaggio fortemente diseducativo, per cui è possibile diventare ricchi senza alcuno sforzo. Sollecita dunque il Governo, sulla base dell’esperienza di altri paesi, a ridurre l’offerta di giochi on line, dai quali peraltro lo Stato ricava ben poco”.
PressGiochi