Col suo bel colore blu pastello, l’annuario ADM presenta una inedita pagina di apertura della sezione dedicata ai Giochi, che dà assoluto rilievo a un dato di fatto: gli EGM, nonostante tutte le torture che hanno subito nel 2020, hanno contribuito per quasi il 45% alla raccolta erariale di settore.
I numeri, lo sappiamo, sono neutrali. La differenza sta nel come li si espone. E che differenza, certe volte!
Svolgendo i loro lavoro istituzionale, Minenna e i suoi, senza fare commenti che vadano al di là delle necessarie specifiche da fare su grafici e tabelle, un bel messaggio al mondo della politica lo hanno lanciato. Col suo bel colore blu pastello, l’annuario ADM presenta una inedita pagina di apertura della sezione dedicata ai Giochi, che dà assoluto rilievo a un dato di fatto: gli EGM, nonostante tutte le torture che hanno subito nel 2020, hanno contribuito per quasi il 45% alla raccolta erariale di settore.
A buon intenditor, poche parole: questo comparto deve essere sostenuto e non affossato, perché nelle peggiori condizioni operative possibili, quelle del 2020 per l’appunto, dove l’attività di raccolta è stata bloccata per circa 165 giorni (cioè per il 45% dell’anno) ha dato all’erario 3,23 miliardi di euro, ovvero il 53% di quanto contribuito da tutti i giochi, mentre il lotto partecipa solo per il 15,1%, i giochi numerici per il 5,85%, tutti gli altri per il 26,3%.
Ciò non toglie che rispetto all’anno precedente un declino ci sia comunque stato, ricordano che nel 2019 gli apparecchi versavano il 63,46% delle tasse provenienti da tutti i giochi, ovvero 7,6 degli 11,36 miliardi complessivi, e che nel frattempo le aliquote Preu sono state ulteriormente elevate. Ma, considerando che oltre alle chiusure Covid, sulla raccolta degli apparecchi hanno inciso anche altri fattori (attuazione leggi regionali e introduzione della tessera sanitaria sulle Vlt, come segnalato dalla stessa ADM nel Libro), il risultato è oltremodo lusinghiero. Il dato stimabile dei versamenti Preu degli EGM qualora si fosse lavorato per tutto l’anno, vale a dire 6,06 miliardi, sta a significare che gli apparecchi costituiscono uno grandioso zoccolo duro.
Vi è, però, un’altra osservazione da fare: la riduzione della quota erario totale 2020 su 2019 è stata, in percentuale, pressoché identica a quella della raccolta: -20,33/-20,05, da 11,36 mld a 7,24 mld. Il dato è a prima vista sorprendente, in quanto, visto che, per la prima volta nella storia, la raccolta del giuoco online ha superato, e di parecchio, quella del mercato retail, come era scontato che fosse, la forbice della perdita percentuale 2020 avrebbe dovuto essere più ampia. Questo perché, come ben sappiamo, nel complesso le aliquote erariali sui giochi online sono notevolmente più basse. D’altra parte, dal confronto fra le quote erario 2019 (11,36 mld) e 2020 (7,24), scaturisce una perdita del 36,27%.
Non stiamo facendo il classico gioco delle tre carte; si tratta solo di risultati che provengono da visuali diverse. In altre parole, un conto è dire che la quota erario è scesa in ragione della perdita della raccolta, altro conto è dire che, anno su anno, l’erario ci ha rimesso più di 1/3 del gettito. Quest’ultimo dato, è quello che trova effettiva corrispondenza con la sopra citata ascesa del canale online.
Una conferma indiretta viene dai differenziali 2020-2019 generati dalle voci Raccolta, Vincite, Spesa. Considerando tutti i giochi nell’insieme, mentre nel 2019 la percentuale di restituzione era stata dell’82,38%, nel 2020 è salita a 85,27%, proprio per effetto dell’incremento delle giocate sull’online, che pagano di più. Di conseguenza, anno su anno, mentre la quota vincite è diminuita del 17,24%, la quota della spesa effettiva è drasticamente crollata del 33,3%. In soldoni: è ovvio che giocando meno, si vince di meno, ma in proporzione si è speso molto di meno. Ribaltando il concetto, i giocatori, a parità di spesa, hanno avuto un ritorno maggiore, proprio perché, spostandosi sul canale online, si sono giovati di percentuali di vincita più elevate. Tante ancora sarebbere le considerazioni da poter fare, ma in fondo quel che conta è che… Il LIBRO è sempre più BLU!
Di Marco Cerigioni – PressGiochi
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