17 Novembre 2024 - 14:56

M5S: “Vietare pubblicità e sponsorizzazioni dall’azzardo libererà media, sport e cultura dai condizionamenti del settore”

Il MoVimento 5 Stelle continua la sua battaglia contro il gioco in attesa del Decreto Dignità voluto dal proprio leader Luigi Di Maio. Sul proprio blog ufficiale il Movimento insiste

02 Luglio 2018

Il MoVimento 5 Stelle continua la sua battaglia contro il gioco in attesa del Decreto Dignità voluto dal proprio leader Luigi Di Maio. Sul proprio blog ufficiale il Movimento insiste sostenendo che “il denaro speso per l’azzardo è tolto dall’economia reale”.

“Lo stop alla pubblicità ed alle sponsorizzazioni legate al settore dell’ azzardo previsto nel Decreto Dignità è il primo passo fondamentale per combattere un fenomeno che è anche un moltiplicatore negativo dell’economia- commentano- Dopo la liberalizzazione selvaggia degli ultimi 15 anni è necessario che il settore rientri nei limiti fisiologici. Le liberalizzazioni selvagge iniziate nel 1999 e proseguite negli anni, nel 2017 hanno portato a dati allarmanti: 102 miliardi di euro azzardati, con solo 9 miliardi di entrate per lo Stato, dal settore online addirittura solo un ottantesimo torna alle casse pubbliche. L’Italia è il paese europeo dove si ‘azzarda’ di più in Europa, e il quarto al Mondo. Un record negativo. E’ un settore che colpisce sempre più il reddito delle famiglie, con danni pesanti anche per l’ economia sana e produttiva. Vediamo il perché. A tutti sarebbe utile approfondire, quanto spiega da anni il professor Maurizio Fiasco della Consulta anti-usura della Cei con ricerche indipendenti”.

 

“L’azzardo è un moltiplicatore negativo dell’economia- prosegue Il M5S- in termini di depressione dei consumi, mancati stimoli alla produzione, distruzione di opportunità d’impiego. Più il settore si allarga e meno l’economia reale cresce rallentando l’uscita dalla crisi. Fiasco nel 2013 ha calcolato che l’ azzardo allunga i tempi della crisi economica. Questo è un dato che sempre più commercianti, albergatori, ristoratori, l’indotto industriale produttivo collegato, capiscono perfettamente. Ogni euro gettato nel “tentar la sorte” è un euro in meno al commercio ed al suo indotto industriale. Tutto ciò con un mancato incasso in Iva sui consumi che si aggira intorno ai 3,5-4 miliardi. Quindi altri danni per lo Stato. Vietare pubblicità e sponsorizzazioni libererà media, sport, cultura ed anche chi cura i malati di azzardo dai condizionamenti del settore”.

 

“A chi parla di “populismo” ricordiamo che la Corte di Giustizia Europea nel gennaio 2015- concludono i grillini- ha stabilito che uno Stato può “vietare totalmente o parzialmente” il gioco d’azzardo o limitarlo con “modalità di controllo più rigorose”, perché ciò è “giustificato da motivi di interesse generale, quali la tutela dei consumatori nonché la prevenzione delle frodi e dell’incitamento dei cittadini a spese eccessive legate al gioco”. Nello specifico della normativa italiana si sottolinea che “l’obiettivo attinente alla lotta alla criminalità collegata a tali giochi è idoneo a giustificare le restrizioni delle libertà fondamentali derivanti da tale normativa”. E si riconosce anche un “ampio potere discrezionale che si basa sulla propria scala di valori di ordine morale, religioso e culturale”. In queste giorni, mentre le lobby dell’azzardo e chi incassa i loro finanziamenti ha trovato spazio su giornali e tv, decine di associazioni confessionali e laiche e personalità si sono espresse praticamente nel silenzio a favore dell’abolizione totale di pubblicità e sponsorizzazioni”.

PressGiochi

 

×