Chiamparino prima lancia il sasso e poi nasconde la mano. Dopo aver invitato il Consiglio regionale, con un goffo tentativo, a rivedere la legge sull’azzardo – afferma il gruppo del
Chiamparino prima lancia il sasso e poi nasconde la mano. Dopo aver invitato il Consiglio regionale, con un goffo tentativo, a rivedere la legge sull’azzardo – afferma il gruppo del M5S in Piemonte – ora fa marcia indietro giustificando il proprio intervento come un “dovere istituzionale” a fronte però di una comunicazione “informale” del Governo. Il confine tra figura istituzionale e politica ci sembra fin troppo labile. Quasi una contraddizione in termini. Apprezziamo le scuse per quella che lui stesso ha definito come una “indebita ingerenza” ma il Presidente ora si metta d’accordo con sé stesso, eviti ulteriori figuracce e rispedisca al mittente le gravi minacce del viceministro Baretta.
Oggi in aula dopo aver ricevuto un secco no ad ogni revisione della Legge 9/2016, Chiamparino ha finalmente preso atto della posizione dell’intero Consiglio regionale. Un passaggio scontato ed inutile vista l’approvazione all’unanimità della legge, ma non per il Presidente che ha denunciato di aver ricevuto in questi mesi pressioni per eventuali proroghe ma guardandosi bene dal fare nomi e cognomi. Anche in questo caso Chiamparino ha parlato con mezze parole e mezze verità.
La nostra posizione – affermano – su questa legge è sempre la stessa: deve essere applicata subito. Invitiamo i cittadini a segnalare alle forze dell’ordine le slot che non si trovano a distanza di sicurezza dai luoghi sensibili come previsto dalla legge.
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