27 Dicembre 2024 - 11:45

Luino: comune pronto ad approvare il regolamento sul gioco, negato confronto con i gestori

Torna a riunirsi a Luino il consiglio comunale, con la seduta in programma per la serata di venerdì 28 settembre durante la quale si discuterà l’approvazione del regolamento relativo alla

26 Settembre 2018

Torna a riunirsi a Luino il consiglio comunale, con la seduta in programma per la serata di venerdì 28 settembre durante la quale si discuterà l’approvazione del regolamento relativo alla prevenzione e al contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo lecito, una battaglia che l’assessore ai Servizi Sociali Caterina Franzetti conduce da più di un anno, ora ad un passo dalla definitiva concretizzazione.

 

Per limitare la problematica sociale del gioco d’azzardo, il regolamento andrà concretamente a determinare nuove disposizioni, come lo spegnimento delle slot machine dalle 7.30 alle 9.30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, e sanzioni da 100 a 500 euro per chi non rispetta gli orari. L’assessore Franzetti e il sindaco Mastromarino hanno annunciato che, a fronte delle rimostranze dei gestori, non vi sarà alcun incontro con commercianti e associazioni di categoria, se non dopo l’approvazione dell’ordinanza.

A questa poi, prima dell’incontro, seguirà un periodo di sperimentazione utile a tutti per capire dove intervenire e migliorare, nel caso, la situazione o risolvere le criticità.

 

Ventiquattro comuni appartenenti al Piano di Zona hanno approvato all’unanimità a luglio il regolamento che sanciva un giro di vite per restringere gli orari di apertura di questi locali. Regolamento che Luino oggi è pronta a mettere in atto.

 

In queste settimane, i gestori e gli operatori di settore, attraverso le lobby di categoria, hanno annunciato battaglia. Numerose, infatti, sono le lettere arrivate a tutti i consiglieri comunali, in cui si richiede un’audizione alla amministrazione, criticando il regolamento e facendo riferimento al fatto che “sul territorio sono impegnate decine di imprese commerciali, gestori awp, attività artigiane, esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, tabaccherie, agenzie e sale gioco specializzate, con tutto l’indotto correlato in termini di servizi alle imprese di settore e si partecipazione alla vita sociale.

 

Oltre a questo, i gestori fanno riferimento anche “al sistema di regole relative alla distribuzione territoriale e temporale dei punti gioco, definito in via di principi generali dalla conferenza unificato tra Governo, Regione ed Enti locali, da stabilirsi d’intesa con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli“.

Le critiche, però, non si fermano qui e le parti coinvolte sottolineano come l’”Istituto Superiore di Sanità e l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato hanno fornito dati diversi rispetto a quelli presi a base per l’adozione di provvedimenti restrittivi”.

Senza dimenticare un accenno alla prevenzione per gli eventuali tentativi di infiltrazioni criminali nel settore del gioco, gli operatori del settore ritengono che prima di prendere provvedimenti sarebbe meglio convocare le imprese per avviare una riflessione “non condizionata da opinioni unilaterali”.

 

Secondo i dati dei gestori in altri contesti locali, che hanno emanato simili provvedimenti limitativi, gli unici effetti ottenuti sono stati “un irrisorio calo della raccolta di gioco”, lo “spostamento della domanda di gioco verso congegni illegali”, il “gioco frontaliero”, ovvero “la migrazione dei giocatori verso i territori limitrofi (nazionali ed esteri)” e, infine, “nessuna evidenza in termini di contrasto al gioco d’azzardo patologico”.

 

Sempre secondo gli operatori di settore, “gli spezzettamenti orari non fanno altro che aumentare la compulsività del gioco, che causano misure come generatore di ansia per l’approssimarsi del termine dello spegnimento, acuendo ed estremizzando la velocità di gioco per timore di non fare in tempo”.

Oltre a questo “la frequentazione determinerebbe un calo d’introiti per l’impresa economica che non è commisurato alla diminuzione dei costi fissi che rimangono invariati”, e nella missiva viene anche paventata la chiusura definitiva delle sale.

 

Quello che viene richiesto è un tavolo di confronto per la condivisione di un progetto di regolamentazione che ponga al centro un piano di prevenzione, tutelando al contempo economia e occupazione e sospendendo per il momento l’adozione di qualsiasi provvedimento in materia di prevenzione e contrasto.

 

PressGiochi