Il 15 ottobre 2015 è stata depositata presso il protocollo generale del Consiglio Regionale della Calabria una proposta di legge sul gioco d’azzardo. Tra i suoi maggiori promotori della legge
Il 15 ottobre 2015 è stata depositata presso il protocollo generale del Consiglio Regionale della Calabria una proposta di legge sul gioco d’azzardo. Tra i suoi maggiori promotori della legge è stato Luciano Luciani membro del Movimento Slotmob della provincia di Cosenza al quale abbiamo chiesto le motivazioni del proprio impegno.
Da cosa nasce l’esigenza di promuovere questa legge in Calabria?
Da più di un anno – ha dichiarato Luciani a PressGiochi – anche in Calabria è nato un Comitato per la provincia di “Slotmob” Cosenza che ha promosso sul territorio, eventi, campagne informative, progetti nelle scuole, mappatura dei bar “deslottizzati”, per portare a conoscenza di tutti, cittadini, associazioni, istituzioni locali e regionali le dimensioni di un fenomeno che sta dilagando in maniera spropositata e che fa sentire il suo effetto in particolar modo sulle fasce deboli della popolazione, già segnate da una crisi economica storica, molto sentita soprattutto nella nostra Calabria. Nei nostri approfondimenti ed attraverso le voci delle associazioni aderenti e dei cittadini che si sono avvicinati al comitato, ci siamo accorti che poco ancora si è fatto a livello locale, per questo motivo abbiamo deciso di dare molto risalto quest’anno agli aspetti normativi e legislativi che consentano di regolamentare il gioco d’azzardo ed arginare il conseguente fenomeno patologico (GAP) a livello locale, ma soprattutto a livello regionale. E allora, sull’esempio di altre regioni italiane, abbiamo pensato di promuovere la presentazione in Consiglio di una legge regionale ormai assolutamente necessaria.
A che punto è la legge in questo momento?
Attualmente è stata depositata al protocollo generale del Consiglio Regionale, a nome dei consiglieri regionali Greco e Sergio, in attesa dell’approvazione definitiva, si spera.
Cosa è il movimento Slotmob? Quali sono le sue azioni attuali?
La campagna Slotmob è nata a Luglio 2013, promossa da vari esponenti della Società Civile, per combattere il problema del gioco d’azzardo legalizzato che sta dilagando in Italia. Il business del gioco è enorme: nel 2012 in Italia sono stati giocati più di 80 miliardi di Euro, per un incasso netto da parte dello Stato di 8 miliardi. Ma i costi sociali legati a questo business non sono da meno: oltre 800.000 persone a rischio dipendenza (GAP, Gioco d’azzardo Patologico), senza contare le infiltrazioni mafiose che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento. Lo Stato, in sostanza copre i buchi di bilancio promuovendo il gioco con una visione miope di breve periodo, senza valutare l’impatto sociale che questo comporta.
E, come al solito, se i profitti vanno in mano alle aziende che operano nel business, i costi ricadono sulla collettività (costi per le Asl per la cura dei giocatori, lotta alla criminalità). L’idea di fondo è quella di premiare come consumatori i bar che hanno scelto di rinunciare alle slot machines attraverso una colazione o aperitivo in centinaia, per allenarci a votare con il portafogli e sensibilizzare sul tema. A questo ci aggiungiamo il gioco, qualunque gioco, purché sia quello sano che porta alla relazione come per esempio il noto biliardino. Nell’arco di qualche mese, le Associazioni che hanno aderito sono tantissime e gli Slotmob in tutt’Italia sono stati più di 100 e sono destinati a crescere sempre più.
Il movimento Slotmob è sempre più deciso a proseguire con la propria azione, continuando ad informare i cittadini ed a premiare i bar che decidono di allontanare le slot machines, ma soprattutto stanno lavorando con grande impegno a livello nazionale per favorire, come primo passo, l’abolizione assoluta della pubblicità sul gioco d’azzardo, confrontandosi, in maniera molto decisa e competente, con il parlamento italiano: crediamo che non abbia più senso continuare a pubblicizzare un affare che punta solo a favorire le lobby del gioco d’azzardo, distruggendo, allo stesso tempo, la vita di tante persone vittime della dipendenza.
E il paradosso più grande è rappresentato dal fatto che, per la cura delle vittime del GAP, lo Stato dovrà anche pagare le spese sanitarie, riducendo ulteriormente il già minimo guadagno destinato alle casse statali.
Quanto sono stati disponibili i politici locali ad accogliere la vostra proposta e cosa pensate dell’atteggiamento generale delle istituzioni a livello nazionale?
I consiglieri regionali che hanno accolto la nostra proposta, dopo un periodo di approfondimento del fenomeno e delle conseguenze ad esso legate, hanno deciso di appoggiarla pienamente, è importante che l’iter di approvazione definitiva vada avanti più velocemente possibile e su questo vigileremo molto.
A livello locale tanti sindaci hanno deciso di abbracciare questa battaglia e si sono dimostrati disponibili a favorire qualsiasi iniziativa che vada nella direzione di proteggere i propri cittadini, una fra tante, che vogliamo proporre è il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo.
A livello nazionale la battaglia è molto dura, l’influenza delle lobby del gioco d’azzardo è molto forte, ma sono convinto che riusciremo a condizionare positivamente l’approvazione del decreto che istituisca il divieto di pubblicità su tutto il territorio nazionale. É solo un primo passo, ma speriamo tanto nel supporto di tutti gli italiani che iniziano a comprendere i danni legati al GAP per la nostra società.
PressGiochi
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