“Con le sentenze nn. 11085 e 11086 del 2022 il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli proposti dal Comune di Formia avverso le sentenze nn. 616 e 628 del
“Con le sentenze nn. 11085 e 11086 del 2022 il Consiglio di Stato ha accolto gli appelli proposti dal Comune di Formia avverso le sentenze nn. 616 e 628 del 2015 che avevano annullato la deliberazione n. 69 del 2014 con cui il Consiglio Comunale aveva adottato un atto di indirizzo per la disciplina degli orari di esercizio degli apparecchi da gioco (dalle 10 alle 24) e l’ordinanza n. 72 del 2014 con la quale l’orario vebiva ridotto dalle 10 alle 20.
Intanto, i Giudici hanno affermato il principio secondo cui “la normativa in materia di gioco d’azzardo – con riguardo alle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonche all’impatto sul territorio dell’afflusso ai giochi degli utenti – non rientra nella competenza statale esclusiva in materia di ordine pubblico e sicurezza di cui all’art. 117 comma 2 lett h) Cost bensì nella tutela del benessere psico-fisico dei soggetti maggiormente vulnerabili e della quiete pubblica, tutela che rientra nelle attribuzioni del Comune ex artt. 3 e 5, d.lg. 18 agosto 2000, n. 267.”
Contrariamente a quanto sostenuto dal TAR di Latina, il Consiglio di Stato ha ritenuto le misure adottate dal Comune di Formia fondate su un’adeguata istruttoria (i dati del SERT locale e quelli della Unità operativa complessa salute mentale in relazione alle attività clinico assistenziali svolte a beneficio dei soggetti affetti da ludopatia, che evidenziarono una crescita esponenziale del fenomeno) e su una equilibrata ponderazione dei plurimi interessi in gioco che non mortifica l’iniziativa economica dei soggetti coinvolti: “mediante la riduzione degli orari, viene limitata l’offerta di gioco senza, tuttavia, sacrificare eccessivamente l’interesse dei privati gestori delle sale da gioco i quali possono usufruire di un’ampia fascia oraria per l’apertura al pubblico dell’esercizio (dalle ore 10.00 alle ore 20.00)”.
Per il Consiglio di Stato la disciplina degli orari del gioco si colloca in un crocevia di valori nel quale confluiscono una pluralità di interessi che devono essere adeguatamente misurati e contemperati: da una parte le esigenze dei privati gestori delle sale, dall’altro gli interessi pubblici e generali, estesi anche alla salute pubblica ed afferma che vi è stata “proporzionalità” nel potere esercitato dal Sindaco per definire gli orari di apertura delle sale da gioco allorquando si sono adeguatamente valutate le “posizioni di ciascuno dei soggetti coinvolti senza impiegare mezzi eccessivi rispetto agli obiettivi perseguiti”.
Pertanto, il Consiglio di Stato ha confermato la ratio dei provvedimenti adottati dall’amministrazione comunale secondo cui “la previsione di una limitazione oraria mira inequivocabilmente a contrastare il fenomeno della ludopatia, inteso come disturbo psichico che induce l’individuo a concentrare ogni suo interesse sul gioco, in maniera ossessiva e compulsiva, con ovvie ricadute sul piano familiare e professionale, nonché con l’innegabile dispersione del patrimonio personale”.
È stata una battaglia lunga che si è combattuta su più fronti: dall’educazione e sensibilizzazione, alla prevenzione delle ludopatie, all’adozione di provvedimenti importanti e antesignani nel panorama nazionale e alla valutazione in sede giudiziaria dell’operato dell’Amministrazione comunale. Ringraziamo chi ha creduto in questo e si è impegnato con tutte le energie e competenze.
Chiediamo ora, a gran voce, che quanto messo in piedi dall’amministrazione del 2013 venga coltivato e proseguito e non venga disperso. Purtroppo dopo il 2017, dalla caduta dell’amministrazione di centrosinistra, guidata da Sandro Bartolomeo, la lotta alle ludopatie è rimasto un tema dimenticato dalla politica e dai governi comunali. Alla luce di quanto accaduto con la pandemia prima e la crisi economica che ci affligge tuttora crediamo che preservare i soggetti più fragili dall’illusione del denaro facile che alimenta spesso solo i circuiti criminali sia una battaglia prioritaria. Chiediamo, quindi, che venga svolta una nuova mappatura (l’ultima è del 2016) dei locali con al loro interno slot e vlt e che i dati vengano diffusi e che si impieghino le forze di Polizia Municipale per vigilare sugli orari di accensione e spegnimento delle macchinette!”.
Così, in una nota, l’Associazione “Comunità Lazio Meridionale ed Isole Pontine” e l’Associazione “Incontri & Confronti”.
PressGiochi
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