24 Novembre 2024 - 07:11

Loot box: nel mirino di Agcm due colossi della produzione di videogiochi

Nella giornata di ieri, mercoledì 29 settembre, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli ha illustrato la Relazione Annuale

30 Settembre 2021

Nella giornata di ieri, mercoledì 29 settembre, presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Roberto Rustichelli ha illustrato la Relazione Annuale sull’attività svolta nel 2020.

Nella Relazione l’autorità approfondisce anche questioni relative al tempo libero come il settore dei videogiochi.

L’Autorità – si legge – ha condotto due procedimenti istruttori nei confronti di due dei maggiori operatori mondiali attivi nello sviluppo, commercializzazione e distribuzione di videogiochi, software interattivi e dell’intrattenimento: società appartenenti al gruppo statunitense Electronic

Arts (PS/11594) e società appartenenti al gruppo statunitense Activision Blizzard (PS/11595).

Entrambi i procedimenti hanno riguardato il comportamento posto in essere dai professionisti in

relazione alla promozione e vendita sul mercato italiano, tramite i siti internet aziendali, di alcuni videogiochi che offrono la possibilità di effettuare acquisti in-game e acquisti tramite loot box. Alle società è stato contestato di aver posto in essere le seguenti condotte in possibile violazione degli articoli 20, 21, comma 1, lett. b) e d), 21 comma 4, 22, 24 e 26, lett. e) del Codice del Consumo:

i) aver diffuso informazioni ingannevoli e/o omissive con riferimento alle caratteristiche e ai costi da sostenere nei videogiochi che implementano acquisti in-game e loot box, anche quando tali giochi possono essere utilizzati da bambini e adolescenti. La mancanza di informazioni trasparenti ed esaustive circa la presenza di acquisti in-game e loot boxes all’interno dei giochi e la presentazione di alcuni di essi come gratuiti, suscettibili di ingannare i consumatori riguardo alle

caratteristiche del videogioco e agli effettivi costi da sostenere per la sua fruizione. Inoltre, tale carenza informativa non consentirebbe ai genitori di effettuare un acquisto consapevole, né successivamente di esercitare il controllo sull’attività di gioco dei propri figli;

  1. aver attivato rispettivamente nei videogiochi FIFA ed Hearthstone, fruibili anche da bambini e adolescenti, un meccanismo di gioco volto a indurre i minori a effettuare acquisti o a richiedere ai genitori di farlo, diffondendo messaggi finalizzati al medesimo scopo.

In entrambi i casi, l’Autorità ha accolto gli impegni presentati dai professionisti, ritenendoli idonei a

rendere edotti i consumatori circa le caratteristiche dell’acquisto che stanno per effettuare, o del videogioco che stanno per scaricare, vale a dire che la fruizione del gioco può comportare pagamenti sotto forma di acquisti in-game ovvero loot-boxes. Ciò è stato realizzato attraverso rilevanti miglioramenti informativi nelle pagine di descrizione del gioco, dunque prima dell’acquisto, nonché durante le fasi di acquisto, circa la presenza di pagamenti con denaro reale all’interno del gioco. L’inserimento in posizione prominente e in maniera chiaramente percepibile dai consumatori dei pittogrammi PEGI “Acquisti in-game” e “Acquisti in-game (contiene elementi casuali)”, e l’inserimento di appositi disclaimer informativi, sono apparsi idonei a rafforzare la scelta responsabile di acquisto dei consumatori.

Gli impegni sono stati ritenuti, inoltre, idonei a sanare la carenza informativa relativa alla circostanza che i giochi free to play venissero presentati come gratuiti senza contestuali indicazioni sulla presenza di acquisti in-game. Tali miglioramenti informativi sono stati accompagnati da strumenti che permettono ai genitori (tramite gli account bambino e il parental control) di supervisionare l’utilizzo dei videogiochi da parte di bambini e adolescenti e di prevenire acquisti indesiderati da parte di questi ultimi. Infine, i gruppi Electronic Arts e Activision Blizzard hanno previsto di dare comunicazione degli impegni accolti dall’Autorità alle piattaforme terze che distribuiscono i loro videogiochi, così divulgando uno standard di trasparenza a beneficio dei consumatori italiani che può innescare un processo virtuoso anche da parte di altri operatori del mercato.

 

PressGiochi

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