19 Novembre 2024 - 03:33

Lombardia. Rolfi (LN) “La regione attivi trattamento in comunità per casi più gravi di GAP”

Si è svolta durante la seduta odierna l’interrogazione del Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi, circa il trattamento residenziale per soggetti affetti da dipendenza patologica da gioco d’azzardo. “Regione Lombardia

04 Aprile 2017

Si è svolta durante la seduta odierna l’interrogazione del Presidente della Commissione Sanità Fabio Rolfi, circa il trattamento residenziale per soggetti affetti da dipendenza patologica da gioco d’azzardo.

“Regione Lombardia – spiega Fabio Rolfi – è stata capofila nella battaglia contro il gioco d’azzardo patologico, approvando una legge specifica per arginare la diffusione dei punti d’accesso al gioco e per fornire più strumenti di cura ad un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni preoccupanti in tutto il Paese.

La norma di cui sono stato relatore prevede fra le altre cose anche il potenziamento delle azioni di presa in carico da parte dei servizi socio-sanitari dei soggetti afflitti da dipendenza patologica, mediante il coinvolgimento delle associazioni e dei famigliari nel percorso di recupero.

Va sottolineato come nei casi maggiormente gravi di questa dipendenza può risultare necessario, per il buon esito del trattamento, collocare il soggetto all’interno di una comunità terapeutica, al fine di staccarlo da un contesto di vita quotidiana che potrebbe favorire la continuazione del rapporto patologico con il gioco.

Purtroppo però ad oggi in Lombardia non è ancora ammessa la possibilità per queste persone di essere curate in via residenziale nelle modalità sopraesposte, a differenza di quanto avviene in altre regioni.

 

Ho voluto quindi presentare questa interrogazione per chiedere quali siano le intenzioni della nostra istituzione circa queste particolari modalità di cura.  A questo proposito ho ricevuto rassicurazioni da parte dell’Assessore alla Sanità Gallera; accolgo positivamente la volontà espressa di fronte all’Aula del Consiglio regionale di approfondire l’argomento, confrontandosi anche con i soggetti del terzo settore, per trovare le modalità più idonee, sia in termini di sostenibilità economica che operative, per giungere ad avere il trattamento residenziale per chi è affetto dalle forme più gravi di ludopatia anche nella nostra Regione. La Lombardia deve continuare la sua battaglia contro questa grave dipendenza – conclude Fabio Rolfi –,  dimostrando di essere all’avanguardia in tutti gli ambiti, in modo coerente con la legge, arrivando anche ad aggiornare la sua offerta di prestazioni”.

 

 

A rispondere all’interrogazione del consigliere Fabio Rolfi, l’assessore al Welfare Giulio Gallera che ha ricordato come “L’attenzione di Regione Lombardia nei confronti delle ludopatie è altissima e lo conferma il fatto che siamo una delle prime Regioni che ha emanato una legge finalizzata alla prevenzione e al contrasto di forme di dipendenza dal gioco d’azzardo patologico (GAP), nonché al trattamento e al recupero delle persone che ne sono affette, e al supporto delle loro famiglie. Per rispondere al quesito dell’interrogazione in merito all’opportunità di avviare i trattamenti residenziali per soggetti affetti da queste patologie confermo il pieno interesse della Giunta per tale argomento, che è già stato messo a tema dagli uffici tecnici”.

 

“Al momento – ha spiegato l’assessore – anche da parte degli esperti del settore non ci sono posizioni unanimi sulla necessità di realizzare trattamenti residenziali per i soggetti affetti da ludopatia, che in genere hanno una attività lavorativa e rapporti sociali consolidati che rendono impossibile l’allontanamento dal normale contesto di vita”.

“In ogni caso una forma di residenzialità dovrebbe essere studiata con un progetto specifico – ha concluso Gallera -. Data la tipologia di dipendenza, infatti, assolutamente differente sotto molti profili da quella da altre sostanze, riteniamo opportuno affrontare questa tematica con il gruppo di lavoro che abbiamo creato ad hoc costituito da soggetti, pubblici e privati, che operano a vario titolo nell’ambito delle dipendenze.

Un gruppo chiamato anche a dare un contributo nell’ambito del perfezionamento dei percorsi per la revisione della rete dei servizi residenziali e semi-residenziali per le dipendenze, prevista in attuazione della legge di riforma del servizio socio sanitario lombardo.

 

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