Asvicom Lodi sostiene e promuove le attività di formazione degli operatori del settore, con il duplice obiettivo di aiutarli a rispettare gli obblighi di legge e di valorizzarne il ruolo
Asvicom Lodi sostiene e promuove le attività di formazione degli operatori del settore, con il duplice obiettivo di aiutarli a rispettare gli obblighi di legge e di valorizzarne il ruolo di agenti della prevenzione, nei confronti di eccessi ed abusi da parte della clientela che possono dare adito a situazioni di dipendenza conclamata.
“Chi lavora in questo ambito – sottolinea Federica Marzagalli, responsabile organizzativa di Asvicom – è pienamente consapevole di questa esigenza, suffragata dall’esperienza quotidiana di contatto con i clienti. Non si tratta soltanto di soddisfare formalmente i requisiti stabiliti dalla normativa, ma di affermare una professionalità che passa anche attraverso il senso di responsabilità nei confronti dell’impatto sociale dell’attività esercitata. La nostra associazione, recependo questa necessità manifestata dagli operatori, è quindi impegnata a favorire momenti di formazione, con la partecipazione di qualificati esperti. In particolare, dopo la positiva esperienza di collaborazione con l’allora Azienda Sanitaria Locale realizzata nel 2015-2016, stiamo definendo un nuovo percorso di lavoro con l’attuale Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Lodi per avvalerci dei formatori specializzati in servizio presso il Sert”.
A questo proposito, è infatti allo studio un apposito protocollo d’intesa, riportante le modalità operative, le condizioni economiche ed i rapporti amministrativi che intercorreranno tra Asst e Asvicom per la partecipazione dei formatori professionali del Sert ai corsi obbligatori per gli operatori del settore.
“Si tratta di due tipologie distinte di corsi – spiega Federica Marzagalli – che si inquadrano nelle previsioni della legge regionale 8/2013 sulla prevenzione del gioco d’azzardo patologico. La prima, articolata in moduli di 4 ore, riguarda la formazione che i nuovi gestori devono svolgere entro 6 mesi dall’avvio dell’attività, la seconda è invece relativa all’aggiornamento obbligatorio triennale e comporta moduli di 2 ore. La considerazione di partenza è che i gestori di sale da gioco e locali in cui siano installate le apparecchiature per il gioco d’azzardo lecito, durante il normale svolgimento della propria attività, hanno la possibilità di riconoscere i segnali di una dipendenza. Un adeguato approccio comunicativo nella relazione con il cliente e la tempestiva attivazione della rete territoriale può perciò aiutare concretamente il soggetto a rischio e prevenire le conseguenze del comportamento compulsivo, dannoso per il singolo quanto per la collettività”.
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