Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia. Questo il titolo dell’evento che si sta tenendo oggi presso la sala capitolare del Senato della Repubblica a Roma organizzato da
Sostenibilità, responsabilità e legalità del gioco pubblico in Italia. Questo il titolo dell’evento che si sta tenendo oggi presso la sala capitolare del Senato della Repubblica a Roma organizzato da Luiss Business School in collaborazione con Ipsos e durante il quale è stato presentato il secondo rapporto sul Mercato del gioco in Italia.
“Questo rapporto che giunge alla seconda edizione è frutto di tre anni di lavoro e di confronto anche con gli stakeholders. In questo tempo è aumentata la consapevolezza e la conoscenza del settore e riteniamo che nel titolo siano racchiusi i valori chiave per uno sviluppo sostenibile del sistema giochi” ha affermato il prof. Raffaele Oriani, Dean della Luiss Business School.
“Il sistema concessorio che caratterizza il nostro Paese ha l’obiettivo fondamentale di incanalare la fisiologica domanda di servizi di gioco verso la legalità perché una restrizione del campo del canale legale porterebbe ad ingrossamento del canale illegale esponendo i giocatori verso dei maggiori rischi. Il rispetto della legalità è uno dei punti saldi del settore e di questo report. Altro aspetto importante è legato alla responsabilità dell’offerta per evitare fenomeni di gioco non responsabile.
Un altro tema fondamentale condiviso tra regolatore, concessionari ed esercenti. Come rendere il gioco sempre più responsabile limitando le aree di illegalità è una questione fondamentale. Studiare questo settore ci porta a comprendere come il tema della non responsabilità del gioco è un tema molto meno importante di quello che si percepisce dalla dialettica pubblica. L’area di gioco poco responsabile è estremamente limitata perché la gran parte dei giocatori lo fa in modo assolutamente fisiologica come si evince dallo studio.
Come rendere il gioco sempre più responsabile e contrastare il gioco illegale è uno degli obiettivi cardine di questo lavoro. Non tralasciamo anche il tema della sostenibilità, per capire quanto possa influire sul futuro di questo settore. I risultati che abbiamo raggiunto sono molto interessanti e oltre ad analizzare il mercato nel dettaglio cercano di fornire un quadro ampio e completo per il regolatore che dovrà intervenire sul settore nelle prossime settimane” ha concluso Oriani.
Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia ha ricordato: “L’opinione dei cittadini assume un ruolo importante quando si indaga su una materia come il gioco. Abbiamo prodotto un materiale ricco per permettere al regolatore di analizzare il mercato nella sua interezza coinvolgendo proprio gli utenti dei servizi di gioco”.
Presente in collegamento all’evento Livia Pomodoro, la presidente Advisory board del progetto sul settore del gioco. “Dei paletti troppo rigidi possono rendere il gioco poco attrattivo a tutto vantaggio dell’illegalità – ha spiegato la presidente -. Attenzione quindi al tema dell’illegalità e all’importanza del ruolo svolto da concessionari ed esercenti in una fase nella quale siamo in procinto di riordinare il sistema nel suo complesso. Negli ultimi tempi c’è stato uno spostamento verso l’online molto forte, per questo bisogna tenere conto che la linea di confine tra gioco illegale e legale è molto complessa rispetto alla digitalizzazione. La lotta all’illegalità passa attraverso la comprensione di questa situazione e l’attenzione che il legislatore porrà ai temi di cui ci stiamo occupando. Abbiamo guardato con grande attenzione la proposta contenuta nella delega fiscale che conferma il regime concessorio ricreando un impianto nuovo e unico che sia valido su tutto il territorio.
E’ necessario un innalzamento del livello di sicurezza per il settore ma bisogna fare in modo che il sistema economico si basi su un sistema che tenga conto delle necessità di tutti i componenti di questo mercato: consumatori da un lato e concessionari dall’altro. Considerando l’attività di gioco come una forma di libertà individuale e favorendo questa forma di consapevolezza”.
La dr.ssa Ilaria Ugenti di Ipsos ha descritto i dati ottenuti dall’indagine realizzata: “Nel 2023 si conferma che la scelta della popolazione di giocare è sempre meno dettata dalla volontà di cambiare economicamente la propria vita e sempre più invece dalla ricerca di intrattenimento e divertimento. Si assottigliano nel corso del tempo quelle che sono le accezioni negative legate allo sviluppo della dipendenza.
Sul fronte della conoscenza, solo un decimo della popolazione ha conoscenza della complessità dei meccanismi sottostanti l’offerta di gioco, per questo il settore non è visto come un settore industriale.
Sul tema dell’illegalità gran parte degli italiani pensa che sia un fenomeno diffuso su scala nazionale anche se il 12% degli utenti fa uso di gioco illegale. Il giocatore illegale ha un profilo preciso: uomo, con titolo di studio sopra la media nazionale, vive in famiglia, ha un’età media di 41 anni. Un terzo degli italiani ritiene che non si arriverà mai a controllare il problema dell’illegalità.
L’opinione pubblica enfatizza il tema del gioco eccessivo – ha affermato la drssa. La totalità degli esercenti di fronte al problema del gioco patologico sa a chi rivolgersi ma è anche convinto che anche il giocatore conosce gli strumenti di aiuto. Presso la popolazione, invece, questa conoscenza non è chiara per questo è importante fare divulgazione di quali sono gli strumenti di supporto per il giocatore”.
Alberto Pozzolo Osservatorio Mercati Regolati della Luiss Business School ha presentato lo studio realizzato dalla Luiss concentrandosi sul mercato concessorio in Italia, sulla struttura del settore, sul giocatore e sul gioco illegale e sulle conclusioni da fornire al regolatore per migliorare il mercato. “Lo Stato ha una riserva che ha la finalità di realizzare interessi pubblici, quali ordine e sicurezza, garantire la fornitura di giochi controllati e legali, il contrasto alla criminalità organizzata e la tutela dei minori e delle fasce deboli.
Analizzando l’andamento del settore c’è stato dal 2021 un recupero della situazione vissuta in precedenza durante il periodo pandemico. E’ ragionevole ritenere che nel 2022 la spesa complessiva per il gioco sia tornata al di sopra di quella registrata prima della pandemia. Conseguentemente crescono anche le entrate per l’erario. Il settore è caratterizzato da una concentrazione che vede le prima 10 imprese realizzare un fatturato di 2/3 del fatturato complessivo. Poi ci sono poche centinaia di piccoli e medi concessionari. C’è quindi una forte concentrazione con 10-20 imprese grandi e poi tante imprese più piccole.
Sul tema della spesa del gioco illegale abbiamo costruito una stima che prevede una perdita di circa un miliardo di euro per l’erario. Per tutte le diverse tipologie di giocatori la percezione del gioco illegale è intorno all’80%, ma è interessante notare che dal punto di vista degli esercenti c’è differenza su questa percezione tra bar tabacchi e chi gestisce attività di gioco specializzate.
Le evidenze raccolte da Ipsos consentono di ottenere una stima del gioco illegale basandosi sul numero dei giocatori che hanno ammesso di aver giocato anche illegalmente e sulla loro spesa media per il gioco. Anche ipotizzando che questi giocatori abbiano speso soltanto il 40% del totale in giochi illegali si ottiene una stima della spesa in giochi illegali di 1,9 miliardi di euro. Una perdita per l’erario stimata in 1 mld di euro. La stima dell’importo giocato in linea con questa spesa è vicina agli 8 miliardi di euro.
In conclusione dobbiamo constatare che il settore è un settore maturo caratterizzato nella prevalenza da giocatori consapevoli. Il regime di controllo implementato con le concessioni ha funzionato. Ma ci sono aspetti che possono ancora essere migliorati.
I principali problemi sui quali è opportuno intervenire concretamente riguardano: la l otta all’illegalità; la consapevolezza dei giocatori e la stabilizzazione del quadro normativo.
Nella lotta all’illegalità vanno adottate azioni per aumentare l’intensità della vigilanza per reprimere il gioco illegale e l’economia sommersa ad esso collegata. Occorre favorire la consapevolezza del giocatore sull’impatto dell’illegalità con azioni informative sulle conseguenze e sulle sanzioni che ne conseguono e occorre adottare strategie integrate di contrasto al gioco illegale che coniughino strumenti repressivi, tecnologici e culturali.
La responsabilità del giocatore che va rafforzata con programmi informativi ed educativi. Accrescere la capacità dei gestori di individuare i comportamenti eccessivi anche con corsi di formazione e rendendoli responsabili nel loro intervento.
Sul fronte del quadro normativo attendiamo un riordino della normativa. Il regime concessorio ha funzionato bene ma oggi sta attraversando un momento di incertezza. Sarebbe opportuno:
I concessionari possono e devono svolgere un ruolo di interlocuzione attiva. La concentrazione del settore può rendere questa collaborazione più facile. Crediamo sarebbe utile una maggiore collaborazione per avere più dati a disposizione per una analisi qualitativa e quantitativa. Un atteggiamento proibizionistico e paternalistico avrebbe effetti negativi supportando lo spostamento dei giocatori verso l’illegale. Crediamo in un settore che possa offrire divertimento e svago a giocatori responsabili che non sia marginale ma che possa contribuire in maniera importante alle casse dell’erario da usare anche per interventi di utilità pubblica” ha concluso.
Antonella Galdi, Vice segretario generale di Anci e membro advisory board sul progetto dedicato al settore del gioco, ha evidenziato la necessità di enfatizzare l’importanza della conoscenza sul tema del gioco, possesso dei dati, e del rapporto tra i vari livelli di istituzione. “Questo rapporto fornisce dati rassicuranti per conoscere il fenomeno. Troppo spesso a livello istituzionale si procede senza una solida conoscenza di un settore. Considerando che questa attività ha delle importanti ripercussioni anche a livello sociale, non si può procedere senza una conoscenza approfondita del tema che si va a normare. Sul fronte dei dati sarebbe fondamentale contare sulla interoperabilità dei dati interna alla PA, unita al mondo della ricerca coinvolgendo anche le imprese.
Va tenuta in considerazione anche l’importanza del coinvolgimento dei vari organi che intervengono su un settore come gli stessi enti locali cercando un armonizzare il lavoro che si svolge e collaborando tra livelli istituzionali. Da ultimo, per il sistema degli enti locali, la tutela della propria popolazione è un aspetto fondamentale sul quale si può intervenire con attività di formazione”.
Il report analizza il settore del gioco pubblico nel nostro Paese, focalizzandosi sugli aspetti relativi alla sostenibilità, alla responsabilità e alla legalità. L’obiettivo del lavoro è quello di comprendere i fenomeni in atto e identificare gli elementi in grado di anticipare gli scenari futuri a beneficio dei policy maker, delle imprese e dei giocatori.
L’analisi fornisce la fotografia di un settore interessato dai recenti cambiamenti economici e sociali, con una attività caratterizzata da un’intensificazione dell’uso del canale a distanza, favorito da una sempre maggiore familiarità con le nuove tecnologie da parte dei giocatori. L’industria del gioco, nel 2022, si caratterizza per un’occupazione diffusa su tutto il territorio nazionale e un fatturato complessivo di 9,1 miliardi di euro.
Il report mostra che la grande maggioranza dei giocatori agisce in modo pienamente consapevole, animato principalmente da spirito ricreativo, in cerca di distrazioni, attratto dall’incertezza dell’esito o dalla possibilità di una grande vincita. Soltanto una piccola percentuale di giocatori (il 4%) appare meno consapevole e considera il gioco come un modo rapido per fare soldi, o ritiene che continuando a giocare sia eventualmente possibile recuperare le perdite subìte.
Capitolo rilevante quello relativo alla lotta all’illegalità contro cui il gioco pubblico legale rappresenta uno dei principali argini. Sulla base delle informazioni raccolte, relative al 2021, si può stimare che l’importo speso giocando illegalmente – dato dal valore delle giocate complessive meno quello delle vincite realizzate – sia stato pari a circa 1,9 miliardi di euro. Una stima piuttosto conservativa, individua in oltre un miliardo di euro la perdita per l’erario causata da gioco illegale.
Il settore del gioco è, dunque, oggi maturo e consolidato; può contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi di interesse pubblico alla base del meccanismo concessorio. In particolare, i concessionari svolgono un’interlocuzione sempre più attiva per contribuire al superamento delle criticità esistenti: la tutela dei giocatori più fragili e il mantenimento di profili di trasparenza e legalità. Allo stesso tempo, una sempre maggiore collaborazione tra tutte le parti coinvolte nell’analisi quantitativa e qualitativa del fenomeno del gioco permetterebbe di individuare più rapidamente le problematicità esistenti al fine di proporre i necessari correttivi. Le evidenze mostrano che tutti gli operatori sono disposti a farsi carico delle azioni necessarie a garantire la regolarità delle attività del settore.
Alberto Pozzolo, Osservatorio Mercati Regolati, Luiss Business School: “Il report individua alcuni ambiti su cui è opportuno agire concretamente: il contrasto all’illegalità, lo sviluppo della consapevolezza dei giocatori e la stabilità del quadro normativo. Le azioni necessarie, però, richiedono programmazione e investimenti in capitale fisico e umano. Dalle evidenze raccolte emerge come interventi di policy mirati potranno assicurare che il gioco pubblico nel nostro Paese si affermi come un’attività sostenibile, legale e responsabile”.
Andrea Alemanno, Head of Corporate Reputation and Public Affairs, Ipsos Italia: “E’ un settore su cui, a nostro avviso, è importante fornire le dovute informazioni non solo ai soggetti direttamente coinvolti come i giocatori, ma anche al target allargato della popolazione, per ridimensionare elementi pregiudiziali legati al gioco eccessivo o illegale, che limitano la percezione del settore del gioco come un settore industriale, quale è a tutti gli effetti. Allo stesso tempo è cruciale fornire ai giocatori una formazione adeguata che consenta loro di avere un approccio al gioco che sia responsabile ed equilibrato”.
PressGiochi
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