Bar di Lissone sempre più No Slot. Aumentano in città i locali pubblici che mettono al bando le slot-machine, aderendo alla campagna “Lissone Città No Slot” lanciata da due anni a
Bar di Lissone sempre più No Slot. Aumentano in città i locali pubblici che mettono al bando le slot-machine, aderendo alla campagna “Lissone Città No Slot” lanciata da due anni a questa parte dall’amministrazione comunale per porre un freno al gioco d’azzardo e combattere le ludopatie, che anche in Brianza colpiscono centinaia di persone.
Sono ormai arrivati a essere un terzo del totale cittadino gli esercizi commerciali che, pur potendo installare questo tipo di apparecchi, hanno scelto di farne a meno.
Attualmente i locali No Slot di Lissone sono 37, su 105 bar ed esercizi pubblici che avrebbero le condizioni di legge per attivare le video-lotterie. Il dato è stato fornito l’altra sera in consiglio comunale dalla Giunta.
A sposare la causa erano stati in origine 26 negozianti lissonesi: le adesioni sono andate poi crescendo pian piano sino ad arrivare all’odierna quarantina. Si tratta di bar, caffetterie, pasticcerie, enoteche, gelaterie, ristoranti e pizzerie, che hanno deciso di non installare nei loro spazi alcun apparecchio per il gioco d’azzardo, ricevendo in cambio dal Comune un logo-vetrofania da esporre all’ingresso del locale quale patente di virtuosità, che invita i cittadini a sostenere tali esercizi.
Inoltre, tutti i negozi che hanno abbracciato l’iniziativa usufruiscono di uno sconto sulla Tari, la tassa sui rifiuti. Nel corso degli ultimi dodici mesi, poi, il Comune ha censito i luoghi sensibili della città, stabilendo che non sia possibile aprire nelle loro vicinanze, per un raggio di almeno 500 metri, nuovi locali con slot-machine: le aree tutelate sono quelle attorno a scuole, parrocchie, oratori, palestre, centri sportivi, strutture socio-sanitarie, ambulatori psichiatrici, cooperative sociali, Informagiovani, zone di ritrovo dei ragazzi, biblioteca civica e Museo d’Arte Contemporanea.
PressGiochi