Per il mondo finanziario, la sostenibilità è diventata un tema centrale guidando le valutazioni delle prestazioni aziendali nel medio e lungo termine. Introdotto nel 2004 con il rapporto “Who Cares
Per il mondo finanziario, la sostenibilità è diventata un tema centrale guidando le valutazioni delle prestazioni aziendali nel medio e lungo termine. Introdotto nel 2004 con il rapporto “Who Cares Wins” dell’iniziativa del Global Compact delle Nazioni Unite, l’ESG (Enviromental, Social, Governance) rappresenta una cornice chiave per valutare il profilo sostenibile di un’azienda.
Nel tempo il tema della sostenibilità si è rafforzato sempre di più. A partire dal 2024, le aziende europee devono prestare maggiore attenzione alla rendicontazione delle proprie performance non finanziarie. La nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) rappresenta un’importante innovazione nel modo in cui vengono impostati i rapporti di sostenibilità delle imprese. Essa amplia il numero di soggetti impegnati nella rendicontazione, portando in Italia l’obbligo della certificazione per circa 6.000 aziende. Parallelamente, il nuovo Regolamento Delegato sulla tassonomia, in vigore dal 2023, ha importanti implicazioni nel settore finanziario, così come la Direttiva sulla Diligenza d’Impresa, attualmente in fase di discussione sempre in ambito europeo.
Se guardiamo al settore del gioco pubblico in Italia, la sostenibilità è diventata una parola chiave, un faro che guida le decisioni e le azioni delle imprese. Ma come possiamo trasformare questa parola in azioni tangibili? Una possibile risposta a questa domanda risiede attualmente nella reportistica ESG e nella attribuzione di un rating di sostenibilità; attività che non sempre sono concomitanti.
Partiamo con ordine dall’ESG, che comprende tre temi fondamentali: Ambientale, Sociale e di Governance, rappresentando un quadro essenziale per valutare le prestazioni di un’azienda in termini di sostenibilità. Attraverso la reportistica ESG, le aziende possono fornire un’immagine chiara e trasparente delle loro iniziative e pratiche in merito a tali tematiche che vanno oltre la rendicontazione gestionale, economico e finanziaria abitualmente eseguita affrontando argomenti di particolare interesse per il gioco pubblico come la tutela del giocatore e dei minori. Questi rapporti non solo offrono una visione dettagliata delle azioni intraprese, ma mostrano anche agli investitori e agli stakeholder l’impegno dell’azienda verso la sostenibilità. In Italia, per il gioco pubblico, una delle certificazioni più diffuse è la G4 Global Gambling Guidance Group che attesta l’impegno a tutela dei consumatori in materia di Gioco Responsabile.
Ma la reportistica non è il solo strumento per rendere concreto il principio di sostenibilità. È qui che entra in gioco il concetto di rating ESG. Le agenzie specializzate analizzano una serie di indicatori legati alla sostenibilità e assegnano alle aziende un punteggio basato sulle loro prestazioni in questi settori. Questi rating forniscono agli investitori un modo rapido ed efficace per valutare il grado di sostenibilità di un’azienda e prendere decisioni di investimento informate. Inoltre, incoraggiano le aziende a impegnarsi sempre di più verso la sostenibilità, poiché un rating ESG positivo può migliorare la reputazione aziendale e attrarre investimenti. MSCI ESG Ratings, Sustainalytics, ISS ESG, FTSE Russell ESG Ratings e S&P Global ESG Scores sono solo alcuni esempi di enti che valutano le aziende in base ai criteri ambientali, sociali e di governance
Nel gioco pubblico sono diverse le aziende che hanno ottenuto un rating per la sostenibilità.
Se quindi possiamo affermare che la sostenibilità è diventata un imperativo imprescindibile per le aziende del settore del gioco e altrettanto vero che siamo ancora agli inizi. E’ necessario avviare un processo di riorientamento strategico che integri i nuovi e più ampi obiettivi ESG con quelli propri dei tradizionali modelli di business basati sulla remunerazione.
La sfida del futuro sarà integrare la sostenibilità nel core business attraverso la condivisione di una nuova visione di sviluppo che combini innovazione e nuove competenze. Il primo passo operativo è rappresentato dall’analisi dei punti di convergenza tra le attività principali e gli obiettivi di sostenibilità al fine di individuare pratiche aziendali efficienti e progetti innovativi in grado di migliorare la reputazione del marchio e la gestione del rischio. Questa integrazione non solo può offrire vantaggi competitivi, ma può contribuire anche a un futuro più sostenibile per tutti.
Laura D’Angeli è consulente direzionale e fondatrice dello “Studio D’Angeli” con esperienza ventennale nel lancio di start up e nella pianificazione strategica ed economico-finanziaria. Negli ultimi 15 anni la sua attività si è concentrata su progetti per l’innovazione, la sostenibilità e il marketing responsabile nel settore del gaming.
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