21 Novembre 2024 - 18:53

Liguria. Marcuzzo e Sartore (Osservatorio Regionale Azzardo): “I dati sulla ludopatia sono la punta dell’iceberg, molti giovani non si rivolgono ai nostri servizi”

Silvia Marcuzzo, psicologo psicoterapeuta presso l’Asl 1 Imperiese, e alla dottoressa Sara Sartore, assistente sociale del Centro di solidarietà l’Ancora (CEIS) di Sanremo, entrambe referenti dell’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo

21 Marzo 2017

Silvia Marcuzzo, psicologo psicoterapeuta presso l’Asl 1 Imperiese, e alla dottoressa Sara Sartore, assistente sociale del Centro di solidarietà l’Ancora (CEIS) di Sanremo, entrambe referenti dell’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo patologico, sono state intervistate da Riviera24.it sulla situazione in Liguria sul gioco in particolare riguardo i giovani ed in particolare in provincia di Imperia.

 
“Tra le cause – commenta la Sartore – possiamo annoverare tre aspetti: il fattore biologico di natura neurofisiologica, ovvero un’alterazione del sistema della gratificazione e quindi una scarsa efficacia del controllo prefrontale degli impulsi; il fattore socio-ambientale legato ai contesti di vita in cui il giovane vive e cresce e che molto spesso si associa a relazioni familiari problematiche e a scarsità di regole imposte dai genitori; e infine il fattore psicologico, dunque la predisposizione personale del giovane, la capacità del gioco di suscitare effetti gratificanti, inibenti l’ansia, la pressione, la noia e il malessere più in generale. Bisogna comunque ricordare che il gioco è una patologia progressiva, il ché porta a fare una distinzione tra il gioco ricreativo e informale che implica una spesa di denaro contenuta e finalizzata alla socializzazione; il gioco problematico che costituisce un comportamento a rischio che induce a giocare periodicamente con un aumento della spessa e del tempo impiegato; e infine il gioco patologico che rappresenta una vera malattia neuropsicobiologica in cui il gioco diventa intensivo e il giovane ha sempre di più un desiderio incontrollato di giocare”.

“I dati disponibili (che fanno riferimento alla relazione del parlamento del 2016 sulle dipendenze)– ha commentato la Marcuzzo – sono solo la punta dell’iceberg. Molti adolescenti, per diverse cause, non approdano ai nostri servizi e quelli che arrivano rappresentano una modestissima parte del fenomeno reale. Il sommerso è davvero enorme. Basti pensare che, nell’ultimo anno, solamente due sono state le richieste d’aiuto giunte al nostro ambulatorio. In riferimento alle stime rese pubbliche, è possibile però dire che sono gli studenti di genere maschile ad essere maggiormente attratti dalla pratica del gioco d’azzardo e che vengono prediletti il Gratta&Vinci (69%), le scommesse sportive (47%), il Bingo o la Tombola (38%). Vengono puntati soldi anche al Totocalcio/Totogol (29%), al Poker Texano (18%), al Lotto/Superenalotto (20%), e alle New slot (14%). I luoghi più frequentati dai giovani giocatori sono invece i bar e le tabaccherie (35%) e le sale scommesse (28%). Il 19% infine gioca su internet”.

 

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