Approda oggi in Aula alla Camera l’esame del disegno di legge: Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2015-2016, già approvato dal Senato, all’interno
Approda oggi in Aula alla Camera l’esame del disegno di legge: Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2015-2016, già approvato dal Senato, all’interno del quale sono inclusi interventi sulla tassazioni e delle vincite realizzate nei casinò esteri.
L’art. 6 infatti prevede che le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate in Italia o negli altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta. La norma provvede inoltre alla relativa copertura finanziaria derivante dalla nuova esenzione prevista per le vincite realizzate negli Stati europei. Viene così adeguata all’ordinamento dell’Unione europea, in attuazione di una sentenza della Corte di giustizia del 22 ottobre 2014, la disciplina italiana sulla tassazione delle vincite corrisposte da case da gioco. La normativa italiana attualmente prevede una differenza di trattamento fiscale a seconda che le vincite di gioco siano state ottenute in Italia o in un altro Stato membro; la Corte ha ritenuto tale normativa incompatibile con il principio di libera circolazione dei servizi.
Come accaduto in Commissione, approdano in aula le proposte emendative per reperire nuovi fondi dall’aumento del preu di slot e vlt e modificare l’imposizione sulle vincite dei casinò.
L’on. Sergio Battelli del M5S chiede ad esempio che:
«1. I premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 67, che siano state conseguite in case da gioco autorizzate in Italia o in altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo, costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione, fatta salva l’applicazione delle Convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, ove esistenti»… e che «La ritenuta sulle vincite e sui premi dei giochi esercitati dallo Stato è compresa nel prelievo operato dallo Stato, previsto in applicazione delle regole stabilite dalla legge per ognuna di tali attività di gioco».
Pesco e Battelli (M5S) chiedono anche che “ I premi e le vincite di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 67, che siano state conseguite in case da gioco autorizzate in Italia o in altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo, costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta, senza alcuna deduzione, fatta salva l’applicazione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, ove esistenti”.
Pini, Guidesi, Bossi (LN) chiedono che i fondi necessari alle disposizioni inserite nella legge vengano reperite mediante corrispondente aumento della misura del prelievo erariale unico sugli apparecchi di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773.
Ferraresi, Cominardi, Agostinelli ed altri del M5S chiedono invece che il Fondo per le vittime dei reati intenzionali violenti sia alimentato anche dagli introiti derivanti dalla specifica destinazione di un’aliquota delle ritenute erariali dei proventi dei giochi e scommesse determinata annualmente con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia; dai premi vinti e mai incassati del fondo giochi e scommesse istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.
PressGiochi