Il Governo italiano si prepara a introdurre una misura controversa nella manovra di bilancio 2025: un prelievo dello 0,5% sui ricavi lordi delle società di scommesse. L’obiettivo è creare una
Il Governo italiano si prepara a introdurre una misura controversa nella manovra di bilancio 2025: un prelievo dello 0,5% sui ricavi lordi delle società di scommesse. L’obiettivo è creare una tassa di scopo per finanziare la ristrutturazione e la costruzione di stadi. Una proposta che potrebbe generare un significativo gettito fiscale, ma che rischia di influenzare il delicato equilibrio del settore delle scommesse online, già al centro di un’importante gara per le licenze.
La tassa, sostenuta dal ministro dello Sport Andrea Abodi e dalla maggioranza di Governo, mira a finanziare interventi infrastrutturali negli stadi, favorendo così il miglioramento delle strutture sportive nazionali. Secondo la proposta, lo 0,5% dei ricavi delle aziende del betting verrebbe destinato a un fondo specifico, da utilizzare per progetti mirati al rifacimento degli stadi e alla loro modernizzazione.
La nuova tassa arriva in un momento cruciale per il settore delle scommesse online: è infatti in corso la preparazione la gara per l’assegnazione delle licenze, un processo dal valore stimato di circa 350 milioni di euro. Il bando, approvato nelle scorse settimane, è atteso in Gazzetta Ufficiale, ma l’introduzione di questo prelievo potrebbe complicare ulteriormente il quadro.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) sta attualmente valutando l’impatto della misura, sia in termini di gettito previsto sia sulle possibili ripercussioni per gli operatori del settore. Tra i timori principali, c’è quello che l’aumento della pressione fiscale possa scoraggiare la partecipazione alla gara o influenzare negativamente gli investimenti nel comparto.
La manovra di bilancio 2025 è ora in discussione alla Camera e il destino della tassa di scopo dipenderà dall’esito delle valutazioni tecniche e politiche in corso. La proposta è già stata ampiamente criticata dai concessionari del settore, che si stanno preparando a sostenere i costi della nuova gara e che , di fronte alla nuova tassa potrebbero decidere e di rivedere i loro piani.
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