“Dare un giudizio sul testo della Manovra relativamente alle disposizioni sui giochi è piuttosto semplice: ancora una volta dopo ben due anni dall’ultima proroga si continua a scaricare sugli operatori
“Dare un giudizio sul testo della Manovra relativamente alle disposizioni sui giochi è piuttosto semplice: ancora una volta dopo ben due anni dall’ultima proroga si continua a scaricare sugli operatori del gioco legale ed in particolare del terrestre (bingo, apparecchi, scommesse) il costo delle incertezze della politica che continua a ritardare colpevolmente il riordino dell’offerta. Da un punto di vista giuridico, è indubbio che l’art. 14 non garantisce affatto il rispetto dell’equilibrio finanziario delle concessioni prevedendo una proroga ancora più onerosa di quella di fine 2022 e si tratta di un incremento dei costi della proroga per il gioco fisico indiscriminato ed ingiustificato”.
Lo dichiara a PressGiochi l’avv. Luca Giacobbe commentando le novità introdotte dal Governo alla Legge di Bilancio 2025 in materia di giochi. La norma prevede l’introduzione, tra le altre cose, di una proroga onerosa di due anni per le concessioni del gioco terrestre, – Bingo, scommesse e apparecchi da gioco – con un ulteriore aumento dei costi rispetto ai provvedimenti passati.
“Partiamo dai numeri:
– ogni concessione del bingo costerà a partire da gennaio 9.000 euro mensili (in luogo dei 8.625 attuali e dei 7.500 ante 2022);
– ogni diritto Awp costerà 120 euro una tantum (in luogo dei 100 attuali), ogni diritto Vlt costerà 4.000 euro una tantum (in luogo degli attuali 2.500 );
– i diritti di agenzia scommesse costeranno 9.500 annui (in luogo degli attuali 8.625) e i diritti corner euro 5.700 annui (in luogo degli attuali 5.175).
Questo comporta un esborso a carico della filiera del gioco fisico ulteriore rispetto agli attuali costi e di natura fissa quindi indipendente dai volumi effettivi di gioco.
Si tratta di costi assolutamente non in linea con i dati della raccolta e con la remunerazione degli operatori del gioco fisico. I recentissimi approfondimenti fatti dalla CGIA di Mestre rilevano come il gioco terrestre stia subendo anno su anno un decremento della raccolta esiziale: nel 2023 pari al 27% in meno rispetto ai livelli pre-covid. Inoltre, gli importi per singola tipologia di gioco presi a riferimento per fissare il prezzo della proroga sono riferiti al contesto originario della pubblicazione dei bandi (alcuni risalenti a più di dieci anni fa) ma non tiene conto dell’attuale contesto di mercato.
In particolare legare il costo della proroga all’importo versato negli anni passati per esempio per l’acquisizione dei diritti VLT non tiene conto del peculiare regime dell’epoca in cui la raccolta era incomparabilmente più alta dell’attuale, la tassazione era del 2% della raccolta (oggi 8,9% + win tax) e soprattutto del regime autorizzatorio che all’epoca non conosceva limitazioni né di orari né di distanze dai luoghi sensibili né di accesso (tessera sanitaria) che ha rappresentato un mix micidiale che ha disincentivato i giocatori a giocare e conseguentemente dimezzato la raccolta delle vlt rispetto al passato.
Ulteriore elemento di criticità è dato dal fatto che il testo della Manovra sembra ignorare del tutto l’attuale pendenza in Corte di Giustizia Europea di ben due (macro)questioni di pregiudizialità: una relativa alla legittimità della proroga delle concessioni bingo e una relativa alla legittimità della proroga delle concessioni rete awp/vlt. In alcuni casi si tratta di proroghe ultradecennali che impediscono agli attuali operatori di poter programmare gli investimenti legati ai nuovi bandi di gara e ai nuovi operatori di poter entrare in questo mercato.
Ultime notazioni a margine: nulla si dice rispetto alle attuali concessioni del gioco a distanza. Ad oggi il bando di gara non è stato pubblicato perchè ancora in attesa del via libera del Consiglio di Stato e del decorso dello stand still a Bruxelles a seguito di un parere circostanziato di Malta. Se anche fosse pubblicato il testo del bando a tempi di record entro fine anno e assumendo che non ci siano ritardi legati a possibili ricorsi in sede amministrativa è indubbio che l’aggiudicazione non potrà avvenire entro fine dicembre 2024 quindi sarà necessario prevedere un ulteriore regime di proroga per gli attuali concessionari.
Quanto al regime del bingo rispetto all’attuale normativa il testo rende possibile il trasferimento della concessione anche fuori dal comune in cui è insediata la sala ma subordina l’ok di ADM al rispetto del criterio distanziale da altre sale bingo”.
PressGiochi
Fonte immagine: https://depositphotos.com
L | M | M | G | V | S | D |
---|---|---|---|---|---|---|
28
|
1
|
2
|
3
|
|||
4
|
7
|
8
|
9
|
10
|
||
15
|
16
|
17
|
||||
18
|
19
|
20
|
21
|
22
|
23
|
|
30
|
1
|