Lo aveva anticipato a chiare lettere la scorsa settimana il direttore ai giochi di ADM Mario Lollobrigida: “Senza accordo con le Regioni saremo nuovamente costretti a prorogare le concessioni. E
Lo aveva anticipato a chiare lettere la scorsa settimana il direttore ai giochi di ADM Mario Lollobrigida: “Senza accordo con le Regioni saremo nuovamente costretti a prorogare le concessioni. E ci aspettiamo che qualche intervento relativo al settore giochi verrà previsto nella legge di Bilancio”.
E oggi iniziano a circolare i primi rumors sul contributo che dovrà fornire il settore giochi alla prossima legge di Bilancio.
A farlo è Il Messaggero che scrive: “Sul tavolo, almeno per adesso, ci sono due misure. La prima è quella di rendere strutturale la quarta estrazione del Lotto e del Superenalotto. Si tratta della giocata del venerdì introdotta a luglio del 2023 per sostenere le popolazioni colpite dall’alluvione dell’Emilia Romagna. La quarta estrazione è stata prorogata fino alla fine di quest’anno, ma l’intenzione è di renderla strutturale, in modo da aggiungere, secondo i primi calcoli, almeno 100 milioni di euro l’anno ai conti pubblici.
La seconda misura riguarda il settore delle slot machine e delle scommesse. Le prime sono in un regime di proroga dopo la scadenza delle concessioni nel 2022.
Al momento il governo non è in grado di organizzare nuove gare per l’annosa vicenda della “territorialità”.
Regioni e Comuni hanno introdotto severe norme su distanze e orari di apertura delle sale che, in molti territori, di fatto comporterebbero l’espulsione del gioco lecito dalle città. Le sale continuano ad esistere proprio perché operano con concessioni precedenti alle normative regionali. Senza certezze di poter aprire le sale, nessun concessionario è ovviamente disposto a partecipare ad una gara pubblica. Da tempo è aperto un tavolo per provare a risolvere il problema. Il governo ha anche offerto alle Regioni di incassare fino al 5 per cento del gettito dei giochi. Ma per ora è servito a poco.
Dunque nella manovra dovrebbe arrivare una nuova proroga di due anni (a pagamento) delle concessioni. Secondo le stime, da questa misura il Tesoro punterebbe ad incassare circa 250 milioni di euro l’anno. Quest’anno, invece, dovrebbero essere riposte nel cassetto due misure che negli anni passati hanno contribuito notevolmente alla costruzione delle manovre di Bilancio. La prima è l’aumento del Preu, il prelievo sugli incassi delle slot machine, arrivato ormai a un livello al limite della sostenibilità per i concessionari. La seconda è la tassa sulla fortuna, anche questa più volte alzata fino al 22 per cento, un livello ritenuto difficilmente superabile per non mettere a rischio gli obiettivi di raccolta.
Nelle scorse settimane si era discusso anche della possibilità di anticipare la gara per la concessione del Gratta&Vinci. Un’operazione che avrebbe permesso allo Stato di partire da una base d’asta di almeno un miliardo di euro. Ma la scadenza del gioco è nel 2029, un appuntamento ritenuto ancora troppo lontano per poter avviare una selezione. Anche considerando che è già in corso un’altra importante gara, quella del Lotto. Anche qui la base d’asta è stata fissata a un miliardo di euro, ma l’aspettativa del governo è che l’appeal del gioco possa essere tale da attirare concorrenti e offerte in grado di far salire l’asticella.
PressGiochi
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