Trento. Al SerD al via ai corsi di formazione per i vigili sul gioco, a breve quelli dedicati ai gestori ADM. Decreto di decadenza diritti, e conseguente revoca dei relativi
La Lega Ippica Italiana interviene riflettendo sulle prossime modifiche politiche, amministrative e economiche che interesseranno nel prossimo futuro il settore dell’ippica.
“Nei giorni scorsi- commentano- si è potuto disquisire di una iniziativa, interessante, ma ancora in fase di definizione, riguardo la costituzione di un “Ente Tecnico” del Trotto, iniziativa nella quale sembrano esservi due anime, una mirata a dare vita ad un raggruppamento tecnico che si occupi, come faceva il vecchio Encat, di ridare un’anima tecnica al settore ed un’altra che forse immagina di usare questo strumento per cancellare la riforma o metterci il proprio marchio. E mentre la prima iniziativa può, se ben gestita e aperta, rappresentare un inizio della riforma stessa, un primo passo verso quell’obiettivo alto a cui miriamo e di cui espressamente parla la Legge, la seconda presenta un rischio mortale per il futuro del settore. Adoperiamoci tutti perché sia la prima a prevalere! E’ ormai evidente alla maggioranza degli operatori la necessità di cambiare completamente sistema e tornare ad una situazione dove tutte le componenti dell’ippica siano responsabili e direttamente protagoniste, a vari livelli, dell’intera gestione e dove si riesca ad affrontare una strategia seria di rilancio. Questo processo va compiuto con la massima chiarezza e onestà intellettuale. Va rammentato che è prossima, da parte del Mipaaf, di concerto col Mef, la scrittura del Decreto che, in risposta alla delega contenuta nel “Collegato Agricolo”, privatizzerà il settore dandone, attraverso un Bando, la gestione ad un Organismo che risponda a determinate caratteristiche. La nostra compagine, ritenendo di avere i requisiti richiesti, è aperta alla partecipazione di tutti gli operatori per partecipare al Bando appena questo sarà emesso”.
“Il testo del “Collegato Agricolo”- prosegue l’associazione- specifica che “la struttura organizzativa fondamentale contempli Organismi Tecnici”, quindi elementi interni all’Organismo principale che, attraverso il proprio Consiglio di Amministrazione, anche questo composto da ippici, guiderà il settore.
Questo ha in mente il legislatore: ridare l’ippica agli ippici, senza mezze misure. Per questo motivo è oggi necessario abbandonare la vecchia strada che ci ha portato all’attuale situazione e imboccarne una decisamente nuova e che rappresenti una svolta virtuosa.E’ chiaro a tutti che questo settore altrimenti non potrà che continuare a tracollare e che questo destino non potrà certamente essere fermato da un seppur funzionale soggetto tecnico laddove questo dovesse ancora interfacciarsi coi tempi e con le difficoltà burocratiche di una struttura pubblica come quella attuale.
Diverso sarà coinvolgere tutte le componenti del settore in un soggetto tecnico, aperto al contributo di tutti, ed efficace in quanto il gestore, ovvero il referente che deve ascoltare e mettere in atto le richieste, sarà un Organismo snello e veloce, senza i vincoli ed i tempi di una struttura pubblica. Quindi un soggetto privato composto da ippici, esattamente come avviene in tutto il resto del mondo.
Si tratta di due ruoli diversi e ben definiti nell’ambito dello stesso processo di riforma e di ristrutturazione della guida del comparto. Due ruoli ambedue necessari e fondamentali”.
“Ci sarà un momento di partecipazione ad un livello più alto di ingresso nell’Organismo principale che, vincendo il Bando, gestirà il settore e ci sarà un momento che coinvolge tutti, di ingresso e di partecipazione negli “Organismi Tecnici” delle varie discipline- proseguono-
Ci teniamo anche a ribadire che questo è il momento di affidare la rappresentatività, sia nell’ambito degli “Organismi Tecnici”, che, a livelli ancor più severi, nell’Organismo principale, a persone di specchiata e indubbia moralità, esattamente come avviene in altre funzioni riconosciute dallo Stato in cui si muovono interessi ben minori di quanto è in gioco nel nostro settore. Per cui è doveroso porre dei chiari requisiti di carattere morale affinché non si consenta, in base alla legge, la partecipazione a coloro che non ne hanno titolo”.
“Un processo di integrazione delle varie categorie- conclude la Lega Ippica Italiana- così come è auspicabile all’interno degli “Organismi Tecnici” non potrà certamente mancare tra le tre discipline, Trotto, Galoppo in piano e Galoppo con ostacoli, che solo assieme potranno trovare la strada del rilancio. Cosi come è fondamentale il ruolo delle Società di Corse, seppur in modalità assai più formali e meritocratiche di quelle attuali, sia come contributo nella gestione del settore che come portatrici del bagaglio di soluzioni tecniche necessarie per il corretto e virtuoso svolgimento della attività ippica del futuro”.
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